G20, i processi a fine agosto Rocco e Vettorel aspettano

FELTRE. Agosto ad Amburgo. Maria Rocco è la prima a sapere che dovrà passare tutto il resto del mese nel carcere di Billwerder, dopo l’arresto del 7 luglio, durante una manifestazione contro il G20:...
FELTRE. Agosto ad Amburgo. Maria Rocco è la prima a sapere che dovrà passare tutto il resto del mese nel carcere di Billwerder, dopo l’arresto del 7 luglio, durante una manifestazione contro il G20: il primo attivista dovrebbe essere processato lunedì 28 e solo gli italiani sono sei. Oltre a lei, l’altro feltrino Fabio Vettorel (detenuto nel carcere minorile di Hanofersand), Alessandro Rapisarda, Orazio Sciuto, Riccardo Lupano ed Emiliano Puleo. L’informazione arriva direttamente dalla fonte, nel frattempo i legali di Rocco, Antonio Prade e Domenico Carponi Schittar, stanno già preparando l’eventuale ricorso alla Corte federale di giustizia, che non è ad Amburgo e questo è un dato tutt’altro che irrilevante.


Insomma, ci vorrà pazienza. Non ci sono alternative dal momento che il tribunale amburghese sostiene con forza il pericolo di fuga e il fatto che gli imputati potrebbero avere la tentazione di sottrarsi al processo, una volta tornati Italia. La disparità di trattamento è un’altra carta che giocheranno i difensori, sulla base della Carta di Nizza, quella dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Mentre aspetta, c’è anche qualche buona notizia da diffondere: «Mi è stata consegnata una carta telefonica, con la quale sono in grado di fare un’ora di chiamate al mese», ha detto al telefono da Billwerder al datore di lavoro Paolo Serrangeli, «ieri ho avuto anche qualche libro in italiano e in cella adesso c’è anche un televisore, che mi aiuta a passare meglio le lunghe giornate. Purtroppo i rapporti con gli agenti di custodia e le altre detenute non sono ottimali, tuttavia spero che sia soltanto un problema passeggero».


L’importante è che l’attenzione sul caso non cali: «Fondamentale che i riflettori dell’opinione pubblica continuino a puntare sulla mia vicenda e quella di Fabio Vettorel. Non lasciateci soli e firmate la petizione che è stata diffusa nei bar di Feltre e dintorni, per chiedere la nostra scarcerazione. Da parte mia, continuo a essere forte, perché so di non aver fatto niente di male».


Mentre è stata individuata la ragazza ferita che Rocco e Vettorel hanno soccorso, mentre la polizia stava caricando. L’accusa è grave turbamento dell’ordine pubblico, ma poteva essere omissione di soccorso: «La mattina del 7 luglio indossavo una felpa scura, jeans e scarpe da ginnastica chiare. Non avevo il cappuccio in testa e non ho lanciato niente, mentre la polizia ci caricava di fronte e da dietro. Spero che tutto questo emerga».


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