Gabelli, «i soldi per sistemarla ci sono»

L’annuncio del sindaco Massaro: «I sei milioni sono bloccati dal patto di stabilità: facciamo pressing su Governo e Regione»

BELLUNO. «I soldi per sistemare la scuola elementare Gabelli, chiusa dal 2009, ci sono, ma sono bloccati dal patto di stabilità. Per questo stiamo cercando il modo per avere a disposizione queste risorse e partire così con i lavori».

Lo ha confermato ieri mattina il sindaco Jacopo Massaro alla riapertura della palestra annessa alla scuola, alla presenza dei bambini dell’omonima elementare, del dirigente scolastico Fulvio De Bon e del presidente del comitato dei genitori della scuola Stefano De Villa. Una notizia che è stata accolta con entusiasmo da tutti i presenti.

Ma per attuare questo progetto ci sono degli ostacoli che l’amministrazione comunale sta provando a superare.

«Il nostro intento è avviare i lavori già dal 2016», precisa Massaro, che prosegue spiegando come si sta muovendo palazzo Rosso. «Abbiamo ultimato la ricognizione sismica e strutturale dell’edificio, spendendo 100 mila euro, adesso dobbiamo concentrarci sulla progettazione: il progetto preliminare per il primo stralcio dei lavori, che prevede un investimento di 1,1 milioni di euro, è già avviato. In questa fase intendiamo coinvolgere l’Ufficio scolastico territoriale, con la dirigenza della scuola stessa e con il comitato dei genitori per capire quali sono le reali necessità per la struttura. Ma per la progettazione abbiamo delle difficoltà, perché i soldi sono bloccati dal patto di stabilità assieme agli altri 5 milioni».

Per questo motivo, il primo cittadino da tempo sta facendo «lavoro di pressing sulla Regione e sul governo. Ho già avuto alcuni incontri a Roma e il clima sembra positivo, anche se dobbiamo rompere qualche riserva», precisa Massaro, che si dice fiducioso che qualcosa possa muoversi in tempi brevi. «Purtroppo», aggiunge critico il sindaco, «il Veneto è stata l’unica tegione ad applicare la legge Buona scuola soltanto per la realizzazione di nuovi edifici, togliendoci così la possibilità di avviare i lavori».

Ma l’amministrazione non si perde d’animo. «Stiamo comunque lavorando su più fronti alla ricerca del modo per utilizzare le nostre risorse. Ogni anno la Regione ha la disponibilità dei soldi del patto di stabilità per pagare i debiti: noi chiederemo che ci girino questo spazio finanziario, a cui aggiungeremo i nostri soldi. Ma queste risorse sono collegate alle disponibilità del governo, per cui non sappiamo se e quando ci saranno. Inoltre, abbiamo presentato una manifestazione di interesse su fondi messi a disposizione dall’Inail per progetti di investimento delle amministrazioni pubbliche relativi a scuole e strutture assistenziali: un’opportunità, visto che dovremo solo pagare un canone per diversi anni per ritornare in possesso dell’immobile».

Ma c’è di più: «La nostra attenzione», conclude Massaro, «è puntata anche sui fondi immobiliari del ministero dello Sviluppo economico. Speriamo anche sui soldi che potrebbero arrivare direttamente da Roma. Non dimentichiamo che uno dei temi portati avanti dall’Anci è l’utilizzo degli avanzi di amministrazione per interventi su opere già avviate».

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