Gabelli, il tetto è sistemato ora impianti e serramenti
Anche il Fai e alcune associazioni locali sono scese in campo per farla rivivere Alla fine del 2018 inizieranno gli interventi per rendere l’edificio di nuovo agibile
BELLUNO. Prenderanno il via alla fine del 2018 i lavori che renderanno la storica scuola Gabelli nuovamente agibile. Lo ha annunciato ieri il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli interventi di recupero e restauro conservativo di parte della copertura dell’edificio realizzati con il contributo del Fondo Ambiente Italiano nell’ambito dell’iniziativa “I luoghi del cuore”.
«A luglio di quest’anno si sono concluse le opere di miglioramento sismico della scuola, per cui il Comune ha investito un milione e 400 mila euro», ha ricordato il primo cittadino con l’architetto Carlo Erranti, dirigente a Palazzo Rosso. «Ora è la volta della seconda fase: in questi giorni sono in corso le verifiche per l’affidamento dell’incarico per la progettazione definitiva. Verrà poi pubblicato il bando di gara per l’appalto e i lavori partiranno a fine 2018».
L’intervento complessivo, inserito nel bando per le periferie, ammonta a circa 4 milioni e 200 mila euro, di cui 3 milioni e 200 mila sono messi dal Comune. La cifra restante arriva da Roma. «Il secondo stralcio, che prevede tra l’altro il rifacimento dell’impiantistica e dei serramenti, servirà a rendere agibile l’edificio scolastico. Ci vorranno presumibilmente un paio d’anni», ha aggiunto il sindaco. «Ma non sarà poi finita: si dovrà pensare agli arredi, al trasloco e a come riempire, dal punto di vista educativo e formativo, questo importante contenitore».
Per il recupero dell’edificio è sceso in campo anche il Fai, con il sostegno dell’associazione Cittadini per il recupero della Gabelli, da sempre impegnata affinché la scuola possa tornare a vivere. Nel 2014 la Gabelli ha ricevuto oltre 15.500 voti alla settima edizione di “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un risultato che ha permesso di ottenere un contributo di 20 mila euro. A questa cifra sono stati aggiunti 53.800 euro, in parte stanziati dal Comune e in parte raccolti con il supporto di associazioni locali, per un totale di 73.800 euro. Grazie a queste risorse è stato possibile procedere all’impermeabilizzazione del tetto della scuola.
Sono state ripristinate alcune porzioni di copertura, quella del corpo centrale e il terrazzo del corpo di testata a ovest, che avevano problemi di infiltrazioni di acqua. «Talvolta si è chiamati a sostenere sfide che appaiono impossibili», ha commentato Erminio Mazzucco, capo delegazione Fai di Belluno, «ma le si affronta con passione e tenacia, consapevoli che si sta facendo qualcosa di buono per la società e la cultura. E così è stato per la Gabelli. L’amore della popolazione bellunese nei confronti della propria scuola, la straordinaria mobilitazione dei vari comitati, e in particolare dell’associazione Cittadini per il recupero della scuola Gabelli e di Antenna Anziani, hanno fatto il resto. Più di 15.500 firme su una popolazione di 36 mila abitanti è un risultato straordinario».
«Il censimento 2014 è stato un momento di grande mobilitazione cittadina», ha fatto eco Marco Rossato, presidente dell’associazione. «La raccolta firme è stata capillare, grazie anche ad alcuni esercizi commerciali che hanno fatto da tramite. La Gabelli non è solo luogo dei ricordi di ex alunni, ma ad essa viene riconosciuto un valore particolare, anche a livello nazionale». L’impegno del Fai e della cittadinanza è stato siglato su una targa, che verrà apposta, una volta terminato il recupero, all’interno della scuola.
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