Galan: "Durnwalderci vuole destabilizzare"

Giancarlo Galan
Giancarlo Galan
Il referendum di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo non solo «è del tutto inutile», ma anche «profondamente umiliante». Non basta: l'opera di «destabilizzazione» che Luis Durnwalder sta portando avanti nel cuore del territorio veneto, «è una pura follia», perché rischia di far saltare l'accordo Degasperi-Gruber. Lo conferma Giancarlo Galan, governatore del Veneto.

Un Galan più duro e «battagliero» che mai nell'immediata vigilia del voto referendario in quella parte della ladinia veneta (compresa Cortina, la «Regina delle Dolomiti») che vuol traslocare in Alto Adige. Le dichiarazioni di Galan arrivano proprio nel giorno in cui il presidente altoatesino Luis Durnwalder ha incontrato i sindaci dei tre Comuni che potrebbero passare con Bolzano.

Scusi Galan, ma perché il suo amico Durnwalder starebbe facendo una follia?
Luis usa i privilegi di cui gode per mettere in atto delle assurde azioni di destabilizzazione nel Veneto. Quindi sta facendo una follia, perché mette a repentaglio quelle che sono le prerogative - ma noi in Veneto li chiamiamo per l'appunto privilegi... - della sua regione.

Ma in che senso li mette a repentaglio?
Riapre una partita che poteva benissimo considerarsi chiusa. Il giorno in cui si riprenderà il dibattito costituzionale sui confini del Veneto, in Parlamento, si riaprirà ovviamente la discussione su tutte le prerogative, su tutto il pacchetto Gruber-De Gasperi.

E lei in base a cosa ritiene che potrebbe in qualche modo saltare?
Vorrò vedere quanti parlamentari italiani, siciliani, calabresi, napoletani, laziali, emiliano-romagnoli voteranno a favore di un privilegio a qualcuno e non per tutti gli italiani. Ma l'amico Luis corre un altro, colossale rischio; e forse non se ne sta rendendo neppure troppo conto.

E quale sarebbe?
Apre una vertenza pericolosa nei confronti di chi non ha i bassi interessi di cucina o ha necessità dei due voti della Svp per sopravvivere.

E chi sarebbe?
L'Europa. Fino ad oggi l'Europa ha sempre detto no ai privilegi e alle ingiustizie.

Ma chi farà intervenire l'Europa?
Il Veneto chiamerà l'Europa a esprimersi.

Va giù duro, presidente. Lo teme davvero il referendum di Cortina?
No perché è una cosa inutile. Anzi, la ripetizione di cose inutili già viste.

Eppure i referendum continuano. Arriverà probabilmente anche Sappada tra qualche mese. E pure Meduna di Livenza...
Bah, che facciano pure. Ma dal Veneto non se ne andrà nessuno. Nessuno modificherà la Costituzione, anche perché si riaprirebbero partite enormi.

«Statevene a casa». E' questo il messaggio che lancia agli elettori di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo?
Il referendum si risolverà in un'umiliazione perché certifica da parte dello Stato un atteggiamento profondamente penalizzante e ingiusto nei confronti di queste comunità, che si vedranno respinte dal Trentino e dall'Alto Adige. La prova referendaria è quindi un insulto alle nostre popolazioni: non fa che evidenziare una colossale ingiustizia che lo Stato continua a perpetrare. E questo vale per tutti i Comuni che hanno votato, per quelli che hanno scelto di non andare alla votazione, per quelli che forse lo sceglieranno, illudendosi, per tutti coloro che non hanno capito che c'e' una sola via per risolvere questi problemi: il federalismo fiscale. Sono ben 2500 euro che lo Stato ci deve per ogni abitante del Veneto.


La Finanziaria stanzierà 25 milioni nel Fondo per le aree di confine. È soddisfatto almeno di questo?
È un passo avanti. Ma non sufficiente, perché di fatto provocherà un'ingiustizia nei confronti di quei Comuni che non appartengono alle cosiddette aree di confine. Perché Chioggia, per restare nel Veneto, o un Comune dell'Emilia Romagna o del Sud non dovrebbe poter godere di queste prerogative? In ogni caso ringrazio il sottosegretario Letta e il ministro Lanzillotta. I problemi li risolveremo, nel loro complesso, con il federalismo fiscale.



A proposito di Lanzillotta. Il ministro ha dichiarato l'a ltro giorno a Venezia che le rivendicazioni di specificità della provincia di Belluno possono trovare accoglienza nel federalismo differenziato che il governo dovrebbe approvare nelle prossime settimane. Che ne pensa? Le dà fiducia?
Se il Governo sopravviverà... In effetti, l'unica battaglia che possiamo fare, peraltro con ottime possibilità di vittoria, è approvare quello che noi definiamo «federalismo differenziato», che garantisce piena attuazione all'articolo 116 della Costituzione.

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