Galan striglia i bellunesi: "Siete ingrati, basta lamentarvi"

Il neoministro della cultura sale a Longarone per il suo ultimo intervento da ministro dell’agricoltura. E striglia i bellunesi. Li invita ad essere più grati per quanto ha fatto da presidente della Regione
Il ministro Giancarlo Galan ad un convengo sul paesaggio
Il ministro Giancarlo Galan ad un convengo sul paesaggio
LONGARONE.
Il neoministro della cultura Giancarlo Galan sale a Longarone per il suo ultimo intervento da ministro dell’agricoltura. E striglia i bellunesi. Li invita anzitutto ad essere più grati per quanto ha fatto da presidente della Regione. A smetterla di lamentarsi, per i profughi dalla Libia a Feltre, per gli 8 milioni di sforamento del bilancio della Provincia. Ad abbandonare le “farneticanti manifestazioni di irrazionalità” alla base della “transumanza” dei Comuni oltre confine.

E chi ringrazia? Non Luìs Durnwaldern, evidentemente, ma Lorenzo Dellai: per il fondo di confine.

Ad Agrimont, la mostra dell’agricoltura di montagna, delle attività forestali e della gestione dell’ambiente, che si è aperta ieri a Longarone, Galan si toglie più di qualche sassolino davanti ad Oscar De Bona, Floriano Pra, Dario Bond, tra i suoi amici più fidati. Ma anche a Sergio Reolon, che saluta affettuosamente.

Bellunesi ingrati.
«Qualcosina ho fatto per Belluno, da presidente della Regione. Forse qualche grazie, talvolta, potrebbe essermi dato. Prendiamo il turismo. Vi ricordate il recupero dei sentieri della Grande Guerra? E il museo del Monte Rite. Non ho ricevuto nessun ringraziamento». E a chi gli osserva che se ci fossero più fondi si potrebbe fare qualcosa di più, per le Dolomiti, obietta: «Non è mai un problema di fondi, se si vuole si trovano. Questa è una scusa per chi non vuol fare. Comuni, Provincia, Regione».

Poca soddisfazione.
Belluno, secondo Galan, «è una Provincia difficile e svantaggiata, che mi ha dato meno soddisfazione di altre, ma è stata comunque importante».

Irrazionalità e transumanza.
«Non avreste il fondo per le aree di confine - ricorda Galan rivolto al pubblico bellunese di Agrimont - se qualcuno non avesse protestato e non avesse trovato a Trento un presidente intelligente come Lorenzo Dellai».

«Forse - evidenzia preoccupato il ministro facendo riferimento alla problematica dei Comuni di confine - continuerebbe quella farneticante manifestazione di irrazionalità che era la transumanza».

Provincia, 8 milioni? Nessuna tragedia.
Nessun problema per lo sforamento di 8 milioni del bilancio della Provincia di Belluno.

«Non lo sapevo e non mi pare una tragedia. Cosa volete che siano 8 milioni?». Il ministro, dunque, minimizza. Non lo fa, invece, sul rifiuto, anche di tanti feltrini (e non solo) dei profughi dalla Libia.

Profughi? Nessuna paura.
Feltre non vuole i profughi? «In ogni luogo dove io vada si solleva il problema della incompatibilità delle ex caserme. Io dico che da qualche parte dovremo pure metterli e quindi mi piace poco che in ogni luogo ponga all’attenzione questa situazione quasi come una minaccia. D’altra parte, se si va a Roma, ci si rende conto che da qualche parte devono pur stare gli immigrati. Quindi, invece di dire che qui non li vogliamo, che è troppo facile, ci dicano i sindaci o i presidenti dove li dobbiamo mettere, perchè da qualche parte li dobbiamo pur sistemare».

Montagna.
Che cosa ha fatto Galan, in 11 mesi da ministro dell’agricoltura, per la montagna?

«L’agricoltura di montagna ho conseguito un grande risultato: per la prima volta, dal dopoguerra ad oggi, non ci sarà più il problema di dover andare ogni volta a condurre una battaglia per avere gli sgravi contributivi per le aree svantaggiate fra cui la montagna. Basterebbe questo a giustificare gli 11 mesi del mio ministero».

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