Galleria di Coltrondo, i senatori: «Il traforo vi serve»

Vertice a Santo Stefano con la Commissione Ambiente per vedere la colata di fango che sta bloccando la zona
Il sopralluogo della Commissione Ambiente a Santo Stefano
Il sopralluogo della Commissione Ambiente a Santo Stefano

SANTO STEFANO. «Mai vista tanta acqua. Però la visita è stata davvero proficua», ha confidato il senatore Giuseppe Marinello una volta giunto ai piedi della frana di Coltrondo. Insieme ai colleghi della 13ª Commissione, si è girato da una parte ed ha visto la colata di fango, si è voltato dall’altra ed ha riscontrato un inferno ancora peggiore. Tutti d’accordo, dunque, sulla necessità del nuovo traforo di Coltrondo, anche se la Ss52 Carnica sarà riaperta sabato, a singhiozzo (e a senso unico alternato) e se in primavera, come conferma Matteo Toscani, sarà allungata la galleria paramassi. Ma le emergenze non finiscono qui.

La frana di Santo Stefano
La frana di Santo Stefano

La Commissione (di fatto guidata dal bellunese Giovanni Piccoli), concluso il vertice nella sede dell’Um, è salita in pulmino: accompagnata dai sindaci, da Toscani, da Flavio Zeni di Avepa e da altri dirigenti, si è diretta in Val Visdende. Acqua ed ancora acqua. Già da Mare, in Comune di San Pietro, dove il gruppo si è fermato per verificare che i lavori di riparazione della frana sono stati molto efficaci, ma di respiro temporaneo, mentre servirebbe un’opera strutturale. La comitiva è entrata quindi nell’imbuto che porta a quel paradiso terrestre che è la Val Visdende. La strada di accesso è provvisoria ormai dal 1966, quando venne sommersa e distrutta dall’acqua. I senatori hanno tirato un sospiro di sollievo arrivando a Pra Marino, seppur sotto una pioggia intensa, e si sono resi conto che questo potrebbe essere per davvero il paradiso del fondo, ma d’inverno è praticamente impossibile arrivare fin quassù. Oltre ai sindaci, il senatore Piccoli ha posto l’esigenza di metter mano quanto prima alla strada. Dietro front, dopo una bevanda calda offerta da un dirigente della Forestale, e di corsa giù a Coltrondo.

Il gruppo ha percorso Bus de Val, dove si è reso conto che non appena arriverà la neve, da qui non potrà transitare neppure l’autoambulanza. Svolta ad U e ritorno sulla Ss 52 Carnica. Sotto Coltrondo il gruppo ha sostato una ventina di minuti e si è materializzato l’inferno. Frane e smottamenti dapertutto. «Così, sicuramente, non potrete tirare avanti», ha ammesso Marinello, rivolto ai sindaci e agli altri rappresentanti istituzionali. Risultato? Pressing in Parlamento e sul Governo perché trovi i soldi per l’Anas in modo che possa progettare e realizzare il nuovo traforo. E perché si tenga in debito conto delle altre esigenze ambientali del Comelico. «Servirebbero», ha fatto sintesi Toscani, «tra i 70 e gli 80 milioni di euro». Per non farsi mancare nulla, per lavori di consolidamento del corpo stradale, la “Panoramica del Comelico” rimarrà chiusa totalmente domani e venerdì 19 dalle 7.30 alle 17 dal km 5,3 al km 5,6.

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