Gallio: «È uno psicopatico grave»

“Erostrato” potrebbe tradirsi con gli atti o con le sue stesse parole
FELTRE. Può lasciare tracce vistose o maldestre. O dare di matto in pubblico, facendosi scoprire con le sue stesse mani o con le sue stesse parole. «Quando ci si trova di fronte a questi episodi, reiterati e in crescendo, c'è da sperare che il soggetto che compie questi reati si scompensi ancora di più, perché in tal senso si espone a errori o risulta evidente per altre alterazioni psichiche». Questo è quanto ipotizza lo psichiatra Vito Gallio sul caso di “Erostrato” che, sotto mentite spoglie ispirate dalla mitologia classica sta provocando inquietudine fra gli abitanti di Cesio. Pur premettendo di non essere un criminologo, Gallio ha comunque esperienza nell'ambito della salute mentale. «Posso ipotizzare che si tratti di un grave psicopatico con tendenze paranoicali forse recentemente scompensato in senso psicotico. Tuttavia la scelta del nome rimanda a un bisogno di notorietà che si accompagna a quello più tipicamente paranoico di giustizia e purificazione dichiarati. Nella casistica della psicopatologia, questi soggetti tendenzialmente si fanno sorprendere».
(l.m.)


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