Gamba: «La Piave trasformata in centro sociale e islamico»
BELLUNO. «Se avessi saputo che la caserma Piave sarebbe diventata un centro sociale e un centro islamico, non avrei perso neanche un minuto per studiare e mettere a punto l’operazione di trasferimento di quel bene dal Demanio al Comune». La notizia che il consiglio comunale, a maggioranza, ha assegnato un edificio dell’ex complesso militare all’associazione di immigrati “Insieme per il bene comune” ha suscitato clamore.
Paolo Gamba, l’assessore che lavorò all’operazione di trasferimento della caserma (ma anche del parco Città di Bologna e dell’ex Gil di Castion) dal Demanio al Comune, «a costo zero per la comunità», è preoccupato.
«Non siamo pronti ad affrontare una cosa del genere, dobbiamo fare uno sforzo culturale ma graduale», spiega. «E poi mi si spieghi: dove troverà questa associazione 136 mila euro per ristrutturare l’edificio? Non c’è chiarezza nè trasparenza». Gamba non mette in dubbio che all’interno dell’associazione ci siamo bravissime persone, «ma anche nelle migliori comunità si possono inserire persone meno brave».
«E poi scusate, ma che beneficio porta alla comunità bellunese questa decisione?», conclude Gamba. Lui aveva ben altre idee per la Piave, quando la strappò al Demanio. Avrebbe dovuto diventare un polo provinciale per la gestione dei rifiuti, oltre che un secondo ecocentro per il capoluogo. L’amministrazione Massaro ha fatto un’altra scelta: l’ha trasformata nella cittadella del terzo settore. (a.f.)
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