«Gara bellunese? È una boutade»

Trasporto, per i pendolari «inattuabile la proposta dei politici, meglio sarebbe un ticket integrato»
Di Paola Dall’anese
Belluno, 10 dicembre 2007. Alla stazione di Belluno arriva il nuovo servizio navetta di trenitalia Il Minuetto
Belluno, 10 dicembre 2007. Alla stazione di Belluno arriva il nuovo servizio navetta di trenitalia Il Minuetto

BELLUNO. Le associazioni dei pendolari “bocciano” il progetto dei politici di un bando del trasporto integrato solo per la provincia di Belluno. E lo fanno avendo presente che «una decisione del genere non può essere realizzata, primo perché non si sa dove si andranno a prendere i soldi, secondo perché questo significherebbe avere dei costi maggiorati visto che il gestore dovrebbe muoversi in un territorio con scarsa utenza». E per questo auspicano che «si possa partire al più presto con un biglietto integrato per ferro e gomma insieme: già questo sarebbe un passo avanti».

Per i pendolari le dichiarazioni o meglio «i proclami che abbiamo letto ultimamente sulla stampa dei politici che invocano un bando specifico per la montagna bellunese è soltanto una boutade elettorale, perché è inattuabile», dicono Binariquotidiani, Treni Belluno e Il treno dei desideri, le tre associazioni di pendolari, che si sono battute per avere delle modifiche all’orario cadenzato e che si sono confrontate con Trenitalia e la Regione a nome anche delle amministrazioni locali. «La gara per il trasporto su ferro deve essere regionale», dice Mattia Centeleghe di TreniBelluno, «anche perchè quella su gomma è già avanti da quanto ne sappiamo. Anche perché una gara unica ha un costo e una specifica per ogni territorio non farebbe altro che far lievitare le spese a carico degli utenti».

Dello stesso avviso anche Lucio D’Alberto del blog Binariquotidiani che tiene sotto controllo mensilmente i ritardi delle corse in Veneto. «Il piano di una gara solo per la nostra montagna è inattuabile», precisa D’Alberto, «perché il gestore dovrebbe adattarsi comunque al sistema veneto, agli orari. Se, per esempio oggi Trenitalia paga 100 euro per un treno su Belluno, quando ci sarà un nuovo gestore dovrà spendere di più, considerando poi che le reti sono di Rfi e quindi il gestore dovrebbe pagare per utilizzarle. Sarebbe già importante avere un biglietto unico regionale integrato un unico sistema di tariffazione e di bigliettazione».

Parla di una proposta «negativa» anche la referente del Treno dei desideri Lidia Scarpa: «Credo che fare un lotto solo per il Bellunese significhi perdere di vista la complessità del trasporto regionale. L’integrazione non può passare attraverso la parcellizzazione delle tratte. Se si farà si potrebbe risolvere la situazione per una linea, ma non si riuscirebbe a riorganizzare in maniera utile tutte quelle venete. L’idea di integrazione», ribadisce Scarpa, «di integrazione sta nel biglietto. La gara bellunese è una boutade elettorale che non risolve i problemi quotidiani dei pendolari»

«Se ci sono gestori diversi quando questi passano su tratte fuori della loro provincia di pertinenza cosa fanno? Dovranno far scendere i passeggeri per prendere il treno dell’altra società di gestione», dice Lino Di Sano della Uil trasporti. «E questo creerebbe soltanto problemi agli utenti. Ricordiamo che la tratta bellunese sta in piedi solo perché in altre province i treni si riempiono».

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