Gastroenterite, i casi si allargano a tutta la provincia

Il problema si sta diffondendo a macchia di leopardo. Si parla anche della Valbelluna e dello stesso capoluogo
BELLUNO. Si allarga a macchia di leopardo l’emergenza gastroenterite in provincia di Belluno.


Partita mercoledì scorso dalla parte alta della Val di Zoldo dove i casi sono stati alcune centinaia, ha poi colpito anche l’alto Agordino con alcune decine di persone messe ko dal malessere, e ora altri casi si riscontrano anche in Valbelluna (tra Sedico e Mel con qualcuno finito anche all’ospedale) e nella stessa Belluno. Sono tutte persone che hanno frequentato gli stessi luoghi della parte alta dello Zoldano? Difficile da credere.


A questo punto diventa sempre più impellente scoprire cosa ha scatenato l’epidemia che crea nausea, vomito, dissenteria, e in alcuni casi anche febbre. Saranno le analisi e gli accertamenti clinici ed epidemiologici che sono in corso da parte del Dipartimento di prevenzione e di igiene degli alimenti dell’Usl 1 a dare una spiegazione di un fatto che ad oggi pare ancora inspiegabile e dai risvolti poco chiari.


Difficile pensare che si tratti di un’intossicazione da acqua visto che i luoghi dove è stato riscontrato il problema sono tra loro lontani. È più probabile una forma virale o batterica di gastroenterite scatenata dalle temperature elevate di questa ultima settimana? Tutte domande che restano ancora senza risposte.


L’infezione da Rotavirus, d’altra parte, è presente tutto l’anno, «ma può scatenarsi in condizioni particolari come il caldo, l’umidità favorendo così una diffusione rapida e ampia», spiega Fabio Bortot, medico di medicina generale e membro anche della commissione etica dell’Usl 1. «Anche il tipo di dieta dovuta alle elevate temperature può agevolare questa diffusione». Ma cosa è stato l’elemento scatenante? L’acqua o qualche cibo?


Intanto, nelle frazioni di Pianaz, Fusine, Pecol e Mareson nel comune di Val di Zoldo resta valido il divieto di consumare l’acqua dell’acquedotto se non dopo la sua bollitura. Acqua dell’acquedotto che alimenta anche diverse delle fontane pubbliche comunali che si trovano a Mareson e Pecol. Fontane da cui anche il gruppo della European Spirit of Youth Orchestra avrebbero bevuto rimediando così la gastroenterite. Casi sono stati riscontrati anche in un campeggio in zona Pralongo. Il sindaco Camillo De Pellegrin si dice molto preoccupato di questa situazione che sta seguendo molto attentamente anche perché rischia di mettere in crisi la stagione turistica estiva giunta ormai nel clou. Lo stesso amministratore attende con ansia di conoscere gli esiti degli accertamenti commissionati dall’Usl in questi giorni, accertamenti che hanno riguardato anche la coltura delle feci di alcune delle persone che sono state colpite da questo malessere. «Solo così si potrà capire cosa ha scatenato questa epidemia che non ha risparmiato nè la popolazione nè i turisti della nostra zona e di una bella fetta della provincia».


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