Gatti delle nevi e verricelli sulle piste: «Troppi pericoli per gli scialpinisti»

BELLUNO
Gatti delle nevi e pelli di foca non vanno d’accordo. Non sono specie compatibili, soprattutto dopo le forti nevicate dei giorni scorsi e mentre si stanno preparando le piste per una stagione invernale che è costretta a partire in ritardo per la pandemia da Covid-19, ma prima o poi dovrà pur presentarsi al cancelletto di partenza. Le perdite economiche dell’autunno e della prima parte dell’inverno sono state pesantissime e occorre limitarle il più possibile, compatibilmente con l’emergenza sanitaria ancora in corso e i numeri del Veneto, che non sono per niente rassicuranti.
L’Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari, non fatica a prevedere che potrebbe esserci un assalto di scialpinisti e ne fa semplicemente una questione di sicurezza. Quello del presidente Renzo Minella è un appello, per evitare anche solo il rischio che qualcuno possa farsi del male, imboccando una pista ancora in fase di preparazione. Gli eventuali incidenti potrebbero rivelarsi molto seri: «Vista la possibile apertura preventivata per il prossimo 18 gennaio, tutte le piste dei nostri comprensori sciistici saranno dei cantieri e non sto certo esagerando. Le precipitazioni dei giorni scorsi sono state molto abbondanti, il manto nevoso è considerevole e ce la stiamo mettendo tutta per preparare i tracciati per quando sarà il momento di poterli utilizzare da parte degli sciatori, più o meno esperti. È questo il momento di batterli e non svelo niente di strano se dico che lungo i pendii ci saranno tanti macchinari, dai gatti delle nevi ai verricelli, con tutti quello che ne comporta».
Veicoli e cavi, che si utilizzano soltanto quando le piste sono chiuse tranne che agli addetti ai lavori, non si conciliano per niente con chi è appassionato di scialpinismo: «Il mio è un appello alla sensibilità, oltre che al senso di responsabilità da parte di tutti. Lo scenario delle nostre Dolomiti sembra fatto apposta per dedicarsi a questa pratica, tanto è vero che in giro per le nostre montagna si vedono parecchie persone, ma avverto che, a differenza che in passato, i gatti delle nevi stanno operando di giorno e non di notte. Non è il caso di avventurarsi su un pendio, perché si potrebbe incappare in un cavo, con le conseguenze che si possono immaginare».
Ci saranno senz’altro dei cartelli, con le avvertenze su quello che si può fare e non si può fare: «Le nostre precauzioni dobbiamo per forza prenderle, mentre le operazioni sono in corso. Senza voler generalizzare, non vorrei che qualcuno si permettesse di ignorarle, ecco perché - come Anef - sentiamo il bisogno di lanciare questo appello a non transitare nei luoghi, in cui non è consentito».
Il 18 si dovrebbe riaprire, ma c’è fiducia? «Dovremmo farcela, in concomitanza con le scuole. Mi auguro che sia davvero così». —
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