Gattile, la S. Francesco sprona i Comuni

Le volontarie hanno raccolto parte dei soldi necessari ai lavori ma mancano ancora le quote dovute dagli enti locali
Di Francesca Valente

FELTRE. Per la colonia felina del Casonetto è quasi giunto il momento di traslocare. L'associazione San Francesco è infatti riuscita a mettere da parte i soldi necessari per acquistare parte del materiale che servirà a recintare il terreno ricevuto in donazione al Casonetto e per sistemare la casetta degli attrezzi che diventerà il primo ricovero per i gatti.

Il problema però è che – oltre a mancare parte del materiale perché «i Comuni in cui operiamo non hanno ancora versato la loro quota parte» – con i numeri attuali il nuovo spazio sarebbe del tutto insufficiente ad accogliere tutti i felini raccolti.

«Oggi teniamo da noi oltre 80 gatti», afferma la presidente Cristina Gasparo, «un numero altissimo dovuto soprattutto all'aumento di abbandoni, soprattutto di gatti adulti, che si somma ai decessi e ai trasferimenti in casa di riposo di molti dei vecchi proprietari». Anche se la San Francesco si occuperebbe esclusivamente di gatti, da un po' di mesi a questa parte anche i cani stanno trovando ricovero nell'ex colonia ospedaliera dell'Usl 2, che un anno e mezzo fa ha dato lo sfratto all'associazione animalista.

«Nei prossimi mesi tutti i Comuni dovrebbero saldare il loro acconto», auspica la presidente, «tra marzo e aprile dovremo riuscire a comprare le prime cose per cominciare i lavori». Per farlo però non bastano braccia femminili: «Siamo una quindicina di volontarie ma tutte donne: spero che quando sarà ora si faccia vivo anche qualche uomo disposto a darci una mano, almeno nei lavori più difficili. Facciamo un appello anche alle ditte di costruzione che hanno materiale dismesso: se vogliono donarcelo sappiano che è tutto ben accetto. In questo modo dovremo riuscire a trasferirci entro l'estate».

Il progetto da circa 50 mila euro prevede anche la costruzione di alcune cabine-ricovero per gatti di varie età e condizioni di salute, oltre che un angolo riservato agli animali lasciati in pensione per un periodo, per vacanza o per impossibilità del padrone di tenerli in casa.

Attualmente le volontarie attive sono una quindicina e coprono tutto il territorio provinciale, sconfinando qualche volta anche nei limitrofi. Cibo e coperte non mancano mai grazie alla generosità delle persone che conoscono e apprezzano l'opera buona dell'associazione e che fanno la loro donazione nei punti di raccolta sparsi in giro per il Bellunese, come alla Coop di Feltre o di fronte alla gioielleria Muller, in piazza Isola.

Il cibo viene distribuito soprattutto alle persone che si prendono in carica le colonie sparse di gatti, ovvero quei punti dove gli animali vengono trovati in gruppo e riportati una volta fatti sterilizzare. «Il problema sono le persone che considerano gli animali come oggetti da poter abbandonare una volta stufati», denuncia Gasparo, «per questo vorremmo fare al più presto alcuni incontri di sensibilizzazione, magari nelle scuole, per arginare il fenomeno degli abbandoni».

Intanto si sono aggiunte anche alcune ragazze per dare una mano alla San Francesco, come Selene Zamperoni, che quest'inverno ha venduto alcuni oggetti realizzati a mano da lei assieme ad alcune amiche e il cui ricavato è servito per comprare oggetti utili all'associazione.

«Tante volte è più utile una scatoletta di cibo che i soldi», precisa la presidente, che conclude con un appello: «Chi volesse adottare un gatto o un cane o venire a darci una mano può visitare il nostro sito o la nostra pagina Facebook, oppure passare a trovarci al Casonetto».

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