Generatori e ponti radio contro l’isolamento delle piccole scuole

La richiesta del dirigente De Bastiani alla Regione Veneto «Solo così possiamo combattere i frequenti black out»
2005 maggio 23, piloni tavolo sulla economia provinciale , de bastiani gianni Il sindaco Gianni De Bastiani
2005 maggio 23, piloni tavolo sulla economia provinciale , de bastiani gianni Il sindaco Gianni De Bastiani

belluno

Gruppi elettrogeni di continuità e ponti radio per agevolare la connessione dati nelle scuole. Questa la richiesta alla Regione del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Gianni De Bastiani. Obiettivo: cercare di risolvere i problemi che sempre più spesso assillano alcune scuole del territorio, specie i piccoli plessi di montagna.

«Alcune realtà», sottolinea il dirigente De Bastiani, «hanno spesso problemi di approvvigionamento elettrico. Basta un po’ di neve o un leggero vento che sposti dei rami sui cavi elettrici e allora la scuola resta al buio. Un esempio di questi problemi l’abbiamo avuto nel 2012 quando la tanta neve fece cadere i rami degli alberi sui fili della corrente elettrica causando un lungo black out a svariati istituti. E il disservizio si è ripetuto con l’ondata eccezionale di maltempo di fine ottobre. Situazioni di questo genere, però, si verificano anche con una normale nevicata o con una giornata ventosa. Visto che la Regione ci ha chiesto quali sono le esigenze emerse dal maltempo, abbiamo inviato questa segnalazione che trascende l’eccezionalità meteo».

L’ex Provveditorato, quindi, ha inviato la richiesta di generatori elettrici di emergenza. «Sarebbe necessario», prosegue il dirigente, «dotare le scuole nelle frazioni più decentrate, di gruppi elettrogeni di continuità, così da evitare di restare senza energia elettrica, un disservizio che porta alla chiusura delle scuole. Dopo un confronto con i dirigenti scolastici, ma anche con gli amministratori locali avvenuto qualche giorno fa, abbiamo chiesto a Venezia la possibilità di realizzare dei ponti radio per agevolare la connessione dati».

De Bastiani si focalizza sul fatto che in molte aree del Bellunese avere un collegamento Internet diventa a dir poco difficile. La linea non prende, oppure va e viene, rendendo di fatto impossibile utilizzarla e lavorare in rete. «Serve un intervento di sistema per permettere anche a chi abita nelle zone più estreme di rimanere in contatto col resto del territorio e potersi connettere e operare via web. Non stiamo dicendo che devono esserci collegamenti con i vecchi fili di rame, ma che servono dei collegamenti via etere per permettere, in caso di bisogno, di accedere a lezioni anche in videoconferenza. Stiamo parlando di tecnologia alla portata di tutti che potrebbe essere molto utile e fondamentale in caso di bisogno». —



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