Genitori al lavoro, figli con la baby sitter

Le famiglie bellunesi alle prese con l’organizzazione dei ritmi di vita per la fase 2 dell’emergenza, al via dal 4 maggio
MILANO 07 Ott 2004 - APERTURA NUOVO ASILO NIDO DI VIA COVA BAMBINI GIOCANO INSIEME E CON LA MAESTRA EDUCATRICE AL CHIUSO ESTATE p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (b. 63) Immagine Fotogramma_258128.jpg da gultic host GRR7 @autore Fotogramma
MILANO 07 Ott 2004 - APERTURA NUOVO ASILO NIDO DI VIA COVA BAMBINI GIOCANO INSIEME E CON LA MAESTRA EDUCATRICE AL CHIUSO ESTATE p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (b. 63) Immagine Fotogramma_258128.jpg da gultic host GRR7 @autore Fotogramma

BELLUNO


Nulla sarà più lo stesso. È un mantra che si sente ripetere da giorni, quando si immagina il futuro dopo il coronavirus. Se c’è un universo che è già cambiato, e che dovrà essere riorganizzato almeno fino a settembre (poi chissà) è quello della gestione dei figli. Se dal 4 maggio mamme e papà potranno tornare a lavorare, qualcuno dovrà badare a loro. Ma asili e scuole sono chiuse, e lo rimarranno almeno fino all’inizio del prossimo anno scolastico. Non si sa ancora se ci saranno i centri estivi, e con quali modalità.

Insomma, dal 4 maggio le famiglie dovranno aver saputo riorganizzarsi. Spesso senza poter contare sull’aiuto dei nonni, a meno che non siano giovani: gli anziani dovranno essere tutelati anche nella fase due, quella della ripartenza del Paese dopo l’emergenza sanitaria.

Come si stanno organizzando le famiglie bellunesi? Le difficoltà non mancano, ma neanche la fiducia che sia possibile trovare una soluzione. Lo smart working, in alcuni casi, potrà rimanere un’abitudine. Per chi invece dovrà assentarsi da casa per recarsi sul posto di lavoro l’alternativasi chiama baby sitter.

È la soluzione individuata dalla famiglia Dal Magro, un papà che da settimane sta facendo l’agente immobiliare (da casa), il cuoco, «la colf», sorride nel raccontarlo, il marito e il papà. La moglie di Giuliano Dal Magro fa il medico. La coppia ha due figlie di 7 e 10 anni, che tutte le mattine seguono le lezioni online e nel pomeriggio fanno i compiti. «Mi hanno chiesto di organizzare le stanze online con le loro compagne di classe per fare i compiti insieme. Fanno gli esercizi, si interrogano, con la supervisione di un genitore a turno che verifica se hanno bisogno di aiuto. Ma sono bravissime ad autogestirsi». Il potere di adattamento dei bambini.

Dal 12 marzo Dal Magro ha chiuso gli uffici della sua agenzia immobiliare e lavora da casa. «Ma dal 4 maggio spero proprio di poter tornare in ufficio», racconta. E le piccole? «Con la baby sitter». La famiglia si è già organizzata, anche con i dispositivi di protezione (mascherine e gel igienizzante a volontà) e la baby sitter ha dato la sua disponibilità a seguire le piccole.

«Affrontiamo il 4 maggio con serenità perché sappiamo che una persona di esperienza e di fiducia per noi si occuperà delle bambine», continua Dal Magro. «Noi eravamo abituati ad avere le piccole a scuola dalle 7.30 alle 17, avevamo scelto un istituto che ci permettesse questi orari proprio perché lavoriamo entrambi. Ora con le scuole chiuse non c’è alternativa alla baby sitter».

E i costi? Ci saranno, e incideranno. Non sarebbe giusto avere un aiuto dallo Stato (che vada oltre il bonus da 600 euro che basterà forse un mese), per sostenere queste spese? «Magari, ma faccio fatica a pensare che arrivi, perché forme di sostegno per la gestione dei figli non c’erano neanche prima dell’emergenza. Faccio fatica a pensare che le introducano. Ma comunque l’importante è sapere di poter contare su una persona di fiducia per la cura dei nostri figli». Loro vengono, giustamente, prima di tutto. —


 

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