Gestione migranti, al Comune 14.500 euro dal Ministero
PONTE NELLE ALPI. Fondi per la gestione dell’emergenza migranti e per la realizzazione di progetti. Il Comune di Ponte nelle Alpi, attraverso la Prefettura, ha ottenuto 14.500 euro sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo 193 del 2016 e dal Dipartimento per le libertà civili e le immigrazioni del ministero dell’Interno.
«Nel decreto sono stanziati fondi per la gestione e l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale», ricorda il sindaco, Paolo Vendramini. «Si tratta di risorse che andremo a reinvestire sul territorio, destinandole ai progetti di integrazione che sono stati avviati a Ponte nelle Alpi, nello specifico all’iniziativa che vede impegnati i profughi in attività di volontariato». Attività che sono iniziate nei mesi scorsi e vanno avanti.
Il tutto è possibile grazie a una convenzione siglata tra il Comune e la Cooperativa Sviluppo & Lavoro di Belluno, che gestisce l’accoglienza in un appartamento di Rione Santa Caterina. Una convenzione che disciplina l’impiego dei richiedenti asilo (a Ponte sono complessivamente una quarantina) in attività di utilità sociale, come pulizia dei parchi e manutenzione del decoro urbano in tutto il territorio comunale. Lo scopo, in sinergia anche con la Prefettura, è favorire percorsi di accompagnamento, di integrazione e inclusione sociale.
«I soldi serviranno per esempio ad acquistare i dispositivi di protezione individuale, le attrezzature e i materiali utilizzati per lo svolgimento delle attività di sfalcio e di decoro urbano», ribadisce il primo cittadino. «Ricordiamo che Sviluppo & Lavoro affianca ai soggetti volontari un referente che coordina lo svolgimento dell’attività e che si raccorda con un altro referente, quello comunale. Il Comune assicura, inoltre, il monitoraggio complessivo della realizzazione di quanto previsto dalla convenzione».
«Il progetto consente ai profughi di restituire l’ospitalità ricevuta», conclude Vendramini, «e questo offrendo gratuitamente e volontariamente prestazioni lavorative a beneficio della comunità, che apprezza queste iniziative di integrazione, che si rivelano fondamentali».
Martina Reolon
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