Ghedina testimonial dei vini eroici: trenta ettari in Val Belluna e Alpago

Allo stand di Confagricoltura presentata la produzione di sei cantine: il plauso anche di Caner

VERONA. «Tanto di cappello ragazzi, perché fare i viticoltori su pendii scoscesi al 100 per cento è dura. Come pendenza potrebbe andare bene per me per sciare, ma siccome ci sono le vigne non è la mia passione: per andare forte io devo avere campo libero».. Kristian Ghedina ha condito con la sua simpatia la presentazione dei vini bellunesi nello stand di Confagricoltura al Vinitaly, associati nel Consorzio vitivinicolo Coste del Feltrino. Un testimonial d’eccezione che ha raccontato di avere una grande passione per l’agricoltura, attività che la sua famiglia conduce a Cortina con una stalla di vacche da latte e un agriturismo. Lui, ha confidato, non è un gran bevitore (“un bicchiere mi basta e avanza”), però ha spiegato di essere orgoglioso dell’avventura imprenditoriale intrapresa dai viticoltori “eroici” delle Dolomiti: «Lavorare un prodotto così e farlo diventare importante vuol dire essere dotati di costanza, sacrificio e dedizione. La viticoltura bellunese non può che far bene al nostro territorio e io, da bellunese, sono fiero di questo progetto al quale auguro un grande futuro».

A Verona sono state presentate 6 delle 12 cantine che fanno parte del consorzio, un’attività che si sta molto sviluppando in questi anni non solo in Valbelluna, ma anche sulle montagne della sinistra Piave da Mel a Lentiai e sull’altopiano dell’Alpago. I numeri: 30 ettari in produzione più altri 10 di impianto aggiunti in questa campagna agraria, con un potenziale produttivo di 300.000 bottiglie.

L’aumento più considerevole nella produzione e nei nuovi impianti si è riscontrato nelle varietà legate al territorio come Pavana, Gata e Bianchetta, conquistando nel giro di pochi anni quote di mercato crescenti anche grazie al lavoro di ricerca enologica e tecnologica portato avanti dalle aziende del Consorzio. Recentemente da alcune aziende sono stati ottenuti importanti riconoscimenti internazionali come medaglie al Cervim, concorso internazionale dei vini di montagna, al Beo Wine di Belgrado e l’inserimento in alcune importanti guide enogastronomiche di livello nazionale.

L’assessore regionale Federico Caner ha voluto dare il suo apprezzamento al nuovo filone vitivinicolo: «Questa può essere una nuova frontiera di una viticoltura non soltanto eroica, ma anche con una grande attenzione verso l’ambiente e che rappresenti il territorio. Questo può essere un binomio vincente anche dal punto di vista turistico: i dati ci dicono che nel 2018 il 56 % degli italiani che si sono mossi lo hanno fatto con una motivazione legata all’enogastronomia e in particolare al vino. Un’impennata rispetto al 2017, quando quella fascia era del 41%».

Sono intervenuti alla presentazione Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, Enzo Guarnieri, presidente del Consorzio Coste feltrine. —

Argomenti:vini

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi