Ghedina va da Zaia per il Punto di primo intervento
Dopo albergatori e petizione popolare, si muove il sindaco «Situazione preoccupante, spero sia risolta in tempi brevi»
CORTINA. Dopo gli albergatori e i cittadini, ecco intervenire anche il sindaco. Ripristinare i servizi al Punto di Primo intervento del Codivilla è una priorità anche per Gianpietro Ghedina. «È impensabile continuare ad avere un Punto di primo intervento così», tuona il sindaco, che si occupa personalmente del referato della sanità. «Stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi al Codivilla-Putti» e la situazione attuale del punto di Primo intervento ci preoccupa. Deve essere risolta e mi auguro che ciò avvenga in tempi brevi. Sono stato all’ospedale più volte, ho incontrato i dirigenti e i medici e condivido le preoccupazioni espresse da cittadini e albergatori».
Ghedina ha chiesto un incontro al governatore veneto Luca Zaia, che lo riceverà il 21 luglio. «Mi auguro che per allora il Punto di primo intervento torni a essere gestito come avveniva alla fine di aprile», sottolinea Ghedina, «se così non fosse chiederò al presidente Zaia un intervento immediato».
Durante l’incontro si parlerà anche di altro: «Ci confronteremo sui Mondiali di sci alpino che Cortina organizzerà nel 2021, evento a cui la Regione è molto vicina da sempre».
Intanto va avanti la raccolta firme per la salvaguardia del Punto di primo intervento. È stato un gruppo di cittadini ad aprire la petizione (ieri si raccoglievano firme in centro, nelle banche ampezzane e in alcuni bar), che sarà indirizzata a Zaia. Al governatore i firmatari chiedono il ripristino delle attività svolte prima del 30 aprile all’interno del Punto di primo intervento. La stessa richiesta l’aveva fatta anche l’associazione Albergatori, con una lettera inviata allo stesso Zaia.
Ad oggi il Punto ha perso la reperibilità radiologica, con un servizio in atto solo dalle 8 alle 16, per soli cinque giorni alla settimana, esclusi i sabati e le domeniche, e le consulenze specialistiche di Ortopedia, Cardiologia, Anestesia e Rianimazione, con la conseguente impossibilità di intervenire su patologie d’urgenza anche basilari, come la semplice applicazione di un gesso. In piena stagione turistica fioccano le polemiche. I residenti e i turisti sono costretti a recarsi all’ospedale di Belluno per un’ingessatura. Con i lavori in corso lungo la Statale di Alemagna, dove sono numerosi i semafori che obbligano al senso unico alternato per sfalci o altri cantieri, da Cortina per raggiungere Belluno ci si impiega più di un’ora e mezza. È vero che i pazienti che arrivano con propri mezzi al Codivilla e sono ritenuti gravi vengono portati a Belluno anche con l’utilizzo dell’elicottero, ma questo non è certo un bel biglietto per un paese che vive di turismo. Chi di dovere deve intervenire e ripristinare il servizio. Ne va dell’immagine di Cortina, ma anche di tutto il Veneto.
Argomenti:caso codivilla
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