Giacomo, neoarchitetto alla corte di Piano
SAN GREGORIO NELLE ALPI. Fosse la trama di un film, si prenderebbe una stroncatura, perché a un lieto fine così proprio non ci si crede. Invece è una storia vera, praticamente una favola, e val la pena farsela raccontare dai protagonisti. Quello principale ha 24 anni, si chiama Giacomo Andrich, è nato e cresciuto a San Gregorio nelle Alpi e sei anni fa è andato a Padova per fare l’università.
Mercoledì scorso si è laureato al dipartimento Icea con una tesi dedicata all’ampliamento dell’area del Cus. Voto massimo con lode, brindisi con gli amici e i parenti, coro dottore dottore e, passati i postumi, anche l’annuncio su Facebook: mi sono laureato. «A quel punto pensavo alle vacanze», confessa il neo architetto. «Invece la mattina dopo mi arriva una chiamata da Parigi. È lo studio di Renzo Piano, la voce è quella del capo che avevo avuto nei sei mesi di intership (una sorta di stage, ndr) fatto da loro l’anno scorso. Mi chiede: sei libero lunedì prossimo? Ti andrebbe di tornare da noi? Non ci ho pensato un minuto».
Ottenuto un breve posticipo, mercoledì – cioè una settimana esatta dopo la laurea – Giacomo tornerà a sedersi alla sua scrivania dello studio di Parigi. Con la prospettiva di non muoversi più da lì».
L’architetto Edoardo Narne, suo professore al dipartimento Icea, non trattiene la gioia: «È uno dei nostri migliori laureati di ingegneria edile-architettura. A Parigi c’è già stato e si è fatto apprezzare per tante qualità. Piano crede in lui e con questa chiamata si conferma attentissimo ai giovani. Più che sull’esperienza, lui ama puntare sul talento».
E di talento, all’università di Padova, il grande architetto ne sta trovando tanto, se è vero che prima di Andrich anche Marco Cecchetto, sei mesi dopo la laurea all’Icea, è stato “rapito” e portato nello studio di Genova. E poi c’è il progetto del giro del mondo, che da due anni sta offrendo ai migliori laureati dell’Icea (purché con tesi su progetti di rigenerazione urbana) la possibilità di visitare studi e cantieri dell’archistar dall’Europa all’Asia agli Stati Uniti. Dopo Silvia Pellizzari, proprio in questi giorni si sta concludendo il tour di Thomas Pepino.
Giacomo Andrich, intanto, si gode il suo primo e unico weekend da neolaureato, prima di trasferirsi a Parigi, dove gli stanno trovando una casa. «È tutto come in un sogno», dice lui, con enfasi perdonabile. «Andrò a fare il lavoro che amo e con il maestro più bravo. Piano ama i giovani e pur avendo una cultura enorme, che traspare da ogni cosa che fa o che dice, è sempre disponibile, alla mano, sorridente. Sono felice, cercherò di far durare tutto questo il più a lungo possibile». Ma un lieto fine così, di solito è per sempre. —
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