Giallo sulla morte del boscaiolo: spostato il corpo

La Procura ha disposto l’ispezione cadaverica su Vitali Mardari, ma la salma è stata trovata in un posto diverso dall’incidente

SAGRON MIS

Morto per un albero, ma il resto è un mistero. Non ci sono ancora certezze sulle modalità del decesso del boscaiolo Vitali Mardari a Sagron Mis, in Val delle Moneghe, nella zona del Primiero. Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trento, Benelli, ha disposto soltanto l’ispezione cadaverica sul 28enne moldavo di Chisinau, dopo di che ha dato il nulla osta alla sepoltura e consegnato la salma alla famiglia, a Ponte nelle Alpi. Nella patente, però, l’indirizzo indicato sarebbe via Nazionale, Santa Giustina: può anche darsi che ci sia stato un cambio d’indirizzo.

Su delega della magistratura, i carabinieri della stazione di Cavalese stanno sentendo diverse persone informate sui fatti. C’è un fascicolo aperto per omicidio colposo, anche se per adesso è contro ignoti: non ci sono iscritti nel registro degli indagati, tuttavia potrebbe essere solo una questione di tempo.

Quello che bisogna capire è se Mardari stesse lavorando da solo oppure insieme ad altri addetti. Se sia stato travolto dalla pianta, che stava tagliando personalmente o da una, della quale si stava occupando un collega. Per adesso, non trapela nemmeno se l’uomo fosse dipendente di un’impresa boschiva trentina o veneta che opera al confine con la provincia di Belluno oppure se stesse lavorando in nero, in una fase di grande emergenza per il maltempo delle scorse settimane.

E a complicare un quadro già complesso c’è anche il fatto che il corpo è stato trovato a una certa distanza dal punto in cui sarebbe avvenuto l’impatto con il tronco. Già lunedì sera, sul posto si era portata la Polizia scientifica, per esaminare le tracce di sangue e cercare di capire se l’uomo si sia trascinato sul terreno alla ricerca di aiuto oppure se il corpo sia stato spostato in un secondo momento da qualcuno che potrebbe essersi messo nei guai. Gli accertamenti sono ancora in corso, a quarantott’ore di distanza dalla tragedia e non è facile prevedere quali sviluppi ci saranno.

Mentre l’ispezione esterna ha detto tutto quello che doveva dire. L’uomo è deceduto nell’impatto con l’albero. Chiari i segni dei traumi riportati alla testa e al volto. Tutto farebbe pensare che sia morto sul colpo. Ma se così fosse, non si capirebbe il motivo per cui il corpo è stato ritrovato in un posto diverso da quello in cui è avvenuto l’incidente mortale. —



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