Gianaroli: «Mi resta una cicatrice»

Il presidente Sismer soddisfatto ma «quattro anni sulla graticola»

BELLUNO. Luca Gianaroli ha perso quattro anni di vita. E forse anche una cattedra di Ginecologia, all’università La Sapienza di Roma. Forse. Il presidente della Sismer fa sempre parte del collegio dei ginecologi della regina d’Inghilterra ed è appena tornato dalla Lituania, ma «sono rimasto sulla graticola e mi rimane una grossa cicatrice dentro», sussurra con un inconfondibile accento bolognese, «ci vorrà del tempo. Per spiegare cosa provo, posso dire che tempo fa, quando una donna aveva un dolore all’addome, la si operava e si verificava: io mi sento così. Sapevo di non aver fatto nulla d’illegale, ma mi sono ritrovato lo stesso coinvolto, senza nemmeno saperne il motivo. Non so se avrò il posto alla Sapienza, di sicuro continuerò a lavorare».

Il suo difensore Claudia Bettiol (insieme al bolognese Gianluigi Lebro) era ottimista: «Abbiamo avuto fiducia nella giustizia e questa fiducia è stata ripagata, trovando un collegio molto attento. La vicenda era molto interessante, ma allo stesso tempo complicata. Conoscevo da tempo Gianaroli e sapevo che non aveva fatto nulla d’illegale. Non sempre è scontato che ci sia il riconoscimento della verità. Siamo sempre stati ottimisti, anche per come si è svolto il processo. Ci voleva l’istruttoria dibattimentale, per arrivare a una sentenza equa. Cetera non aveva alcun potere sul rinnovo della convenzione e i vertici dell’Usl parlavamo direttamente con Gianaroli. Pariamoci chiaro: non puoi pagare una tangente, facendo un contratto e fatturando alla luce del sole, indicando la causale come da contratto. Inizialmente Gianaroli era stato sentito come persona informata sui fatti. Non avevamo niente da nascondere e non abbiamo nascosto niente. Quanto all’Usl, non ha avuto danni, anzi».

Il dottor Carlo Cetera sceglie di non dire niente, perché è di guardia e non ha tempo. Mentre l’avvocato Fragasso, che nell’arringa gli aveva dato dell’imbecille e ieri ha citato il filosofo Kant, dicendo che «da un legno storto, come quello di cui l’uomo è fatto, non può uscire nulla di interamente diritto». «E stata totalmente negata la tesi della concussione», dice, «I fatti sono stati diversamente qualificati in induzione indebita, come avevo chiesto. È stata confutata l’ipotesi di accusa nei confronti del professor Gianaroli e della società per la corruzione: il fatto non sussiste. La pena è grave, ma sono state concesse le generiche e l’interdizione dalla professione scatterà quando la sentenza passerà in giudicato».

Assolta anche la Sismer: «Siamo soddisfatti» dichiara l'avvocato Borgna, «che sia stata riconosciuta l'estraneità ai fatti contestati. La sentenza ha dimostrato che la condotta si Sismer è stata sempre corretta e tesa soltanto al raggiungimento degli obiettivi concordati con l'Usl. L'Usl di Belluno, attraverso la convenzione Sismer, ha dato vita al prestigioso e innovativo centro specializzato nella fecondazione assistita, grazie al quale sono nati 250 bambini e sono stati effettuati oltre 1400 interventi, fonte di notorietà, prestigio e guadagno». (g.s.)

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