Giannone e Olivotto nuovi assessori
BELLUNO. Escono dal consiglio i nomi dei futuri assessori della giunta Massaro: sono quelli di Biagio Giannone e Lucia Olivotto. Dopo mesi di incertezze, incontri, discussioni ed equilibrismi, il sindaco sta chiudendo il cerchio attorno alla squadra che guiderà la città da qui al 2017, anno delle prossime elezioni amministrative.
Venerdì sera, nel corso di un incontro riservato al quale erano presenti il sindaco e alcuni consiglieri di maggioranza (fra i quali Orlando Dal Farra, Lucia Olivotto, Fabio Bristot e Francesco Rasera Berna), sono stati messi sul tavolo i nomi di Olivotto e Giannone come nuovi assessori. La proposta è arrivata proprio dal sindaco. Non che sia una novità: girano da un po', fra i corridoi di Palazzo Rosso. Stavolta però, la chiacchiera è qualcosa di più e assume i contorni di certezza.
Giannone e la Olivotto entreranno in giunta (se la proposta piacerà al resto della maggioranza, deve ancora essere presentata ai gruppi In Movimento, dal quale provengono, e Insieme per Belluno) al posto dei dimissionari Valerio Tabacchi e Tomaso Zampieri.
Il primo ha rimesso tutte le deleghe al sindaco (si occupava ancora di turismo e attività produttive, mentre il bilancio è da mesi in mano a Massaro) giovedì sera. Le sue dimissioni risalgono all'estate: Tabacchi le aveva presentate in luglio, erano state congelate. Fino a settembre. Poi fino a dicembre, perché c'erano un paio di progetti europei da portare a termine e Tabacchi ha assolto il suo compito permettendo a Belluno di ricevere sostanziosi finanziamenti per la rivitalizzazione del centro storico.
Zampieri, invece, ha comunicato la sua indisponibilità a proseguire l'incarico fino al 2017, verso la fine dell'anno scorso: motivi di lavoro sono alla base della sua decisione. A quel punto, Massaro ha avviato un giro di consultazioni con i gruppi e i consiglieri, anche singolarmente.
La cronaca dell'ultimo mese è concitata. Il 26 gennaio si riunisce In Movimento e tre consiglieri (Simonetta Buttignon, Olivotto e Giannone) comunicano al gruppo l'intenzione di uscire e di fondare un nuovo gruppo. Non “di rottura”, hanno raccontato ai compagni, ma per supportare l'amministrazione in maniera diversa. C'era perfino il nome, del nuovo gruppo, che non è mai nato perché la situazione si è impantanata. Motivo? Da In Movimento è arrivato l'invito a rallentare, a ripensarci. Dei tre “dissidenti”, solo la Buttignon non ha ottenuto nulla, ed è la seconda volta considerando che era la candidata per il consiglio provinciale, ma il suo gruppo non l'ha sostenuta. Si può supporre che qualche presa di posizione del consigliere (caso Terna?) non sia stata gradita.
Nel frattempo arrivano le critiche di Insieme per Belluno. La giunta attuale è accusata da sempre di scarsa operatività ed incisività, ed è stato chiesto di azzerarla. Fuori tutti, senza appello. Il sindaco intanto cerca due persone per coprire i posti lasciati liberi da Tabacchi e Zampieri. Contatta diverse persone, l'unica a non dirgli di no è Renzo Poloni, attuale presidente (ma dimissionario da un anno) della Fondazione teatri. Fino a un paio di settimane fa era in pole position per un posto da assessore. Magari ai lavori pubblici, delega che si voleva togliere a Luca Salti vista la quantità di critiche piovuta in questi due anni e mezzo sul suo operato in questo settore. Il nome di Poloni è ancora in ballo. Sulla graticola c'è anche l'assessore alla cultura, Claudia Alpago Novello, il cui destino è ancora avvolto dall'incertezza. Sembrano intoccabili Franco Frison e Valentina Tomasi. Ora la parola passa ai gruppi, che dovranno esprimersi sulla proposta di Giannone e della Olivotto come nuovi assessori.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi