Giappone: cuoco bellunese salvo per miracolo
Ivan Burigo, conosciuto come Yoko, vive e lavora con la famiglia all'interno del circuito motociclistico di Motegi: la struttura è crollata, ma lui si è salvato
Il cuoco "Yoko" con Valentino Rossi in Giaappone
MOTEGI (Giappone)
. Salvo per miracolo. Tra i moltissimi giapponesi colpiti dal terribile terremoto di ieri, c’è anche il bellunese Ivan Burigo. Il cuoco castionese, da tutti conosciuto col soprannome di «Yoko», è da poco tornato in Giappone, dopo un mese di ferie a Castion.
Al momento del sisma si trovava nell’albergo in cui lavora e ha un ristorante, all’interno del circuito di Motegi, uno dei templi del motociclismo a livello mondiale, il tempio della Honda. L’albergo è crollato quasi interamente, ma Burigo, la moglie giapponese e il figlio, sono riusciti a salvarsi.
Per tutto il giorno gli amici hanno provato a chiamarlo al numero giapponese, ma l’intasamento delle linee non ha permesso di avere notizie di lui. E Yoko non è riuscito nemmeno a rispondere ai molti amici che ieri hanno provato a contattarlo su Facebook. Gli unici ad avere notizie rassicuranti sono stati i genitori, Rita e Bruno, che dopo qualche ora di ansia hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
«Sono salvi tutti e tre - dice mamma Rita - ma l’albergo è distrutto e sono costretti a dormire nel porticato, al buio, visto che era tutto bloccato. Un enorme disagio, se pensiamo che ora è molto freddo a Motegi. Siamo riusciti a sentirlo un paio di volte, solo quando è riuscito a prendere la linea con il telefonino, perchè i fissi sono inutilizzabili. Per fortuna che il circuito di Motegi è in collina e ha avuto solo problemi per il terremoto e non per lo tsunami. In questi molti anni in cui ha lavorato in Giappone ha sentito diverse volte il terremoto, ma ci ha detto che questa volta l’evento è stato di proprorzioni incredibili. A Tokyo, ad esempio, la situazione è drammatica».
State pensando di andare in Giappone? «Ne abbiamo parlato - conclude Rita - ma siamo anziani. Io ho 81 anni e mio marito 85 e il viaggio è molto lungo. In Giappone ci siamo stati tre volte, l’ultima due anni fa».
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