“Giocattoli” da sex shop alla portata di chiunque
CORTINA. Mamma, me la compri? Ma l’oggetto del desiderio di una bimba è una bambola gonfiabile e non un giochino per l’infanzia. Circondata da alcuni evidenti sex toys, al primo piano di un distributore automatico sistemato nel piazzale della stazione degli autobus di Cortina. Negli scaffali superiori, è alloggiata altra mercanzia varia: dai pannolini alle bibite energetiche e ai profilattici di marca, transitando per i dentifrici antitartaro e i ciucciotti per il palato. La segnalazione è proprio di una madre di famiglia ampezzana, che si è sentita fare una domanda legittima dall’innocenza della sua piccola, mentre entrambe stavano passando di là. Fino all’altro ieri, senza farci troppo caso.
Quel distributore automatico fa capo a una farmacia del centro, che ha tutte le licenze necessarie per vendere degli articoli con questa formula. Ma anche pezzi rimediabili nei migliori sex shop o magari nei distributori con le tendine, che si aprono solo dopo aver inserito la tessera sanitaria o quella del codice fiscale? Di solito, bisogna certificare di avere 18 anni per vedersi aprire un mondo di dvd a luci rosse e attrezzatura assortita. La legge non è chiarissima, anzi è abbastanza confusa. A tal punto che addirittura, in casi come questo ampezzano, sarebbe possibile parlare anche di presidi medici. In altre città, è stata data giusto questa spiegazione a chi si lamentava.
Ma, accanto a tanta benevolenza, c’è chi invece arriverebbe ad aprire il codice penale, all’articolo 528.Quello che racconta di «chiunque, allo scopo di farne commercio o distribuzione ovvero di esporli pubblicamente, fabbrica, introduce nel territorio dello Stato, acquista, detiene, esporta, ovvero mette in circolazione scritti, disegni, immagini od altri oggetti osceni di qualsiasi specie, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 103. Alla stessa pena soggiace chi fa commercio, anche se clandestino, degli oggetti indicati nella disposizione precedente, ovvero li distribuisce o espone pubblicamente».
A Cortina, basta digitare il numero, inserire i soldi richiesti e ritirare l’articolo. Sarebbe necessario o no un minimo di discrezione, come per le riviste in tema, in qualsiasi edicola? La mamma ampezzana i fondo proprio questo vorrebbe capire. Qualcuno glielo spiegherà?
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi