Giocattoli pericolosi, cinese multato a Feltre

Un negoziante feltrino è imputato per lo stesso reato, ci sarà una perizia
Le scatole con i giochi di provenienza cinese con i marchi Ce da verificare. Il giudice ha disposto una perizia
Le scatole con i giochi di provenienza cinese con i marchi Ce da verificare. Il giudice ha disposto una perizia
FELTRE.
Le iniziali - quelle di China export e Comunità europea - sono le stesse, ma per i giocattoli fanno tutta la differenza in materia di sicurezza. Il logo è simile, può trarre in inganno i clienti ed essere fuorilegge per il venditore. Con l'acronimo cinese, ma senza il giusto marchio Ce comunitario su sette articoli, il commerciante Shaokai Hu è stato condannato dal giudice di pace a una multa di 516 euro.  I giochi privi della marcatura europea messi erano nel suo negozio di Lentiai.  Sarà invece una perizia ad accertare se i giocattoli sequestrati dalla Guardia di finanza dagli scaffali di un negozio di Feltre rispettino o meno i criteri di sicurezza stabiliti dalla normativa europea in materia. Lo ha deciso ieri il giudice di pace Silvano Darugna in un diverso processo che ha portato alla sbarra un secondo esercente, imputato per lo stesso reato riguardo alla violazione sulla sicurezza dei giochi privi della marcatura Ce che certifica fattori come la non-infiammabilità del prodotto, la resistenza agli urti, l'igiene, l'isolamento elettrico, l'assenza di sostanze pericolose, l'utilizzo di vernici idonee ed altri elementi per la salute dei bambini.  Sugli 84 articoli confiscati dalle fiamme gialle in un blitz del 16 dicembre 2008 ed esaminati in aula, il marchio Ce apposto sulle confezioni di meccano, macchinine, elicotteri, transformers e gadget vari, ha fatto sorgere il dubbio sulla conformità delle caratteristiche di legge (forma delle lettere, distanza tra una e l'altra e altri parametri prestabiliti). Così il procedimento a carico di E.C. (difesa dall'avvocato Favaro) è stato rinviato all'udienza del 10 novembre, quando il giudice conferirà l'incarico per la consulenza tecnica d'ufficio.  Si è invece chiuso con una sentenza di colpevolezza che prevede una pena di 516 euro di ammenda oltre al pagamento delle spese processuali, il dibattimento aperto nei confronti del negoziante cinese Shaokai Hu con attività a Lentiai. Nel suo caso, pur essendo presente l'acronimo China export su pianole, macchinette e pistole giocattolo in sequestro, mancava la marcatura Ce che invece sta ad indicare il riconoscimento di sicurezza.

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