Giorgio Fedon & figli fatturato in flessione in calo anche l’utile
Approvata la relazione finanziaria del primo semestre 2017 La società punta sul lusso e su articoli per il tempo libero

ALPAGO. Giorgio Fedon & Figli chiude il primo semestre del 2017 con una flessione nel fatturato che passa dai 35,8 milioni dello stesso periodo 2016 ai 33,65 milioni di euro del giugno di quest’anno. Anche l’utile si riduce da 606 mila euro a 5 mila euro. A fine giugno l’indebitamento netto sale agli 8,24 milioni di euro rispetto ai 6,14 milioni di inizio anno, in seguito all’incremento del capitale circolante.
Sono questi alcuni dei dati emersi dalla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno approvata dal consiglio di amministrazione della società quotata sui mercati Aim Italia e leader internazionale nel settore degli accessori per l’occhialeria e il life style a marchio Fedon.
Importante, anche, la flessione del fatturato wholasale del 24.6% nel settore ottico. Diminuzione dovuta «al riposizionamento della rete distributiva in corso già dal 2016 a cui si aggiunge un generale rallentamento del mercato», spiega il management di Giorgio Fedon & Figli che ritiene, però, che i risultati finanziari possano migliorare nella seconda metà del 2017 grazie all’apertura di ulteriori negozi monomarca e al lancio di nuove collezioni di trolley da viaggio e nuovi modelli di borse da donna, ma anche ad alcune commesse di luxury packaging destinate al settore della gioielleria e delle penne di lusso».
Nel primo semestre 2017, alla rete di flagship e shop in shop si sono aggiunti quattro nuovi punti vendita: uno a Torino all’outlet Village di Settimo Torinese, uno all’aeroporto di Hong Kong, uno a Padova e l’ultimo all’outlet Village Valdichiana a Foiano della Chiana, «con riscontro positivo da parte del pubblico. Nella seconda parte dell’anno si attendono altre due nuove aperture negli aeroporti di Madrid e Lione».
Flessione anche per l’Ebitda che passa dai 2 milioni di euro del primo semestre 2016 a 1,4 milioni di euro. Da segnalare in particolare una diminuzione dei consumi di materiali la cui incidenza sul fatturato passa dal 40,5% al 38,6%, grazie all’ottimizzazione del mix di prodotto. Crescono gli oneri finanziari netti che ammontano a 486 mila euro (337 mila euro nel 2016).
«Nel primo semestre 2017», commenta l’ad Maurizio Schiavo, «abbiamo proseguito il nostro piano di sviluppo lungo due direttrici strategiche che vedono da un lato un progressivo allargamento della rete distributiva diretta del settore pelletteria e dall’altra la ricerca di nuove opportunità di crescita del core business in settori diversi dall’ottica. La forza del gruppo sta nel diversificare, compensando un mercato in leggera difficoltà con un altro in crescente sviluppo. Le vendite si rafforzeranno anche grazie ai nuovi prodotti come i modelli della serie Marco Polo, che completano la gamma di trolley da cabina, la collezione di zaini per lavoro e tempo libero che si arricchisce di un nuovo modello high tech».
Sul fronte del lusso, «nel 2017 alcuni prodotti destinati alla gioielleria e penne di lusso hanno dato riscontri più che positivi», dice Callisto Fedon, presidente del gruppo, «e sono state acquisite nuove commesse nel settore dell’orologeria e della telefonia. Presumiamo di superare largamente le previsioni di vendita dei prodotti legati a questi settori. Il calo di fatturato nel core business può essere contrastato proprio con l’ampliamento di proposte rivolte a nuovi business a più alto margine di potenzialità».
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