Giovane alpinista muore sull’Agner

Bernard Mahlknecht è precipitato insieme al compagno di cordata, ricoverato a Treviso con traumi gravissimi

TAIBON AGORDINO. Tragedia sullo spigolo nord dell’Agner. Un giovane alpinista è morto e un altro è ricoverato all’ospedale di Treviso in gravissime condizioni, in seguito ad un incidente avvenuto ieri in tarda mattinata.

La caduta ha causato la morte di un giovane alpinista bolzanino, Bernard Mahlknecht nato a Bressanone il 5 giugno del 1991 e residente Selva di Val Gardena in via Meisules. Il corpo, recuperato dai tecnici volontari del Soccorso alpino, si trova all’obitorio di Agordo a disposizione delle autorità e ad occuparsi delle pratiche sono i Carabinieri.

Il ferito, Aaron Mussner, è un altro giovane di 27 anni, anche lui di Selva di Val Gardena, e l’eliambulanza lo ha trasportato con un grave politrauma direttamente a Treviso, senza nemmeno passare per Belluno, perché le sue condizioni sono tali da richiedere l’intervento d’urgenza di diversi specialisti presenti solo nell’ospedale della Marca.

È stato proprio Mussner a chiamare i soccorsi alle 12.15 di ieri. I due ragazzi erano partiti sabato mattina per affrontare la scalata dello spigolo nord dell’Agner. Si tratta una delle salite più lunghe d’Europa, la più lunga delle Dolomiti: circa 1. 600 metri da affrontare necessariamente in due giorni e infatti Mahlknecht e Mussner, entrambi atleti poliedrici ed esperti di montagna (il primo era anche maestro di sci), hanno bivaccato nell’ampia cengia che si trova poco prima di metà parete. Il tempo era ottimo ed è rimasto favorevole sia sabato che ieri, ma qualcosa è andato storto ugualmente.

L’incidente è avvenuto mentre i due stavano scalando in cordata e si trovavano presumibilmente a circa 400 metri dalla vetta. Non è certo cosa possa essere successo, forse uno dei due è scivolato tirando giù anche l’altro e provocando il cedimento di un chiodo o di una sosta, che potrebbero anche aver ceduto spontaneamente. Le informazioni a disposizione dei soccorritori sono frammentarie, perché l’unico testimone è il ragazzo gravemente ferito.

La caduta ha sbalzato i due giovani in direzioni diverse: Mahlknecht si è infilato camino, Mussner è finito su una cengia da una parte dello spigolo, rimasto sospeso alla corda impigliata in uno spuntone e, nonostante i gravi traumi, è riuscito a chiamare subito i soccorsi spiegando dove si trovava, ma anche che non riusciva né a vedere né a sentire il suo amico.

L’elicottero, alzatosi in volo in direzione Agner, ha sbarcato il tecnico di elisoccorso poco distante dal ferito a circa metà dello Spigolo. Il soccorritore ha allestito un ancoraggio e ha subito assicurato il ragazzo, per poi attrezzare una corda fissa e raggiungere l’altro rocciatore, non appena sono stati sbarcati il medico dell’equipaggio e un soccorritore di Agordo con la barella che si sono presi cura del primo giovane. Vista la gravità della situazione, è stato richiesto un secondo elicottero ed è intervenuto quello di Treviso emergenza.

Il corpo inerme dell’alpinista finito nella fessura, è stato recuperato con un verricello di 90 metri e poi trasportato a valle dove il medico ha potuto purtroppo solamente constatarne il decesso.

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