Girava in auto con hashish filtri e cartine: condannato

PONTE NELLE ALPI. Hashish in macchina. Meno di cinque grammi, che sarebbero stati considerati per uso personale dalle forze di polizia, se nell’abitacolo non fossero stati trovati anche alcuni strumenti per il confezionamento e lo smercio.

D.M. (31 anni) è stato portato in tribunale per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, anche perché durante le indagini preliminari sono emerse delle cessioni a titolo gratuito. È stato condannato a sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Il pm Rossi di mesi ne aveva chiesti nove, pur tenendo conto dello sconto previsto dal rito abbreviato, mentre il difensore Giorgio Gasperin puntava alla non procedibilità per particolare tenuità del fatto.

I fatti contestati risalgono al 7 ottobre di quattro anni fa. All’uscita autostradale di Pian di Vedoia, c’è una pattuglia. Paletta e D.M. viene fermato per un normale controllo da patente e libretto, per verificare assicurazione e revisione periodica. La macchina è a posto, ma al suo interno gli agenti trovano del materiale illegale. Quattro grammi e mezzo scarsi di hashish, che saranno sequestrati e analizzati, alla ricerca della percentuale di principio attivo, che risulterà pari al 5,7 per cento.

Ma oltre alla sostanza, ci sono anche un grinder, cioè quel piccolo dispositivo che si usa per macinare vegetali, in particolare marijuana; filtri, cartine e anche 37 bustine nuove in cellophane. Sembra tutto quello che serve per una piccola attività di commercio.

I successivi accertamenti hanno permesso di verificare che l’imputato cedeva modici quantitativi di hashish a un amico, senza farsi pagare. Per entrambe le circostanze, era stata contestata la lieve entità, ma questo non è bastato a evitare una condanna a sei mesi di reclusione pronunciata dal giudice Coniglio. Non appena ci saranno le motivazioni della sentenza, la difesa valuterà se presentare o meno appello. —

Gigi Sosso



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