Giulia e Chaime a casa ma la loro fuga rimane un giallo

Le ragazze in silenzio, nessuna spiegazione sui motivi e su cosa hanno fatto. Il papà  Luciano: «Le abbiamo trovate bene, credo abbiano trovato un ricovero»

FELTRE. La gioia per averle potute riabbracciare martedì a sera inoltrata è tale che anche la soluzione del mistero che avvolge la loro fuga durata quattro giorni può attendere. La quindicenne Giulia e la diciassettenne Chaime sono tornate nelle rispettive abitazioni a Santa Lucia di Seren e a Vellai. Hanno tenuto in ansia i loro genitori facendo scattare una complessa macchina delle ricerche che fortunatamente ha dato risultati positivi martedì sera quando, a seguito di due telefonate, le ragazzine hanno fatto sapere ai genitori che stavano bene e che si trovavano nella zona della stazione ferroviaria di Padova. La segnalazione è stata subito girata ai carabinieri di Feltre che hanno chiesto supporto ai colleghi di Padova che hanno inviato diverse pattuglie in zona fino a quando un’auto del nucleo radiomobile le ha rintracciate.

Per adesso Giulia e Chaime non hanno detto nulla per spiegare la loro decisione di sparire. I carabinieri faranno i loro approfondimenti, così i genitori: «L’importante è che siano tornate e che stiano bene tutte e due», afferma Luciano Ganz, papà di Giulia. «Per il resto ci sono grandi silenzi, per cui è difficile capire cosa le abbia spinte ad andarsene e come abbiano trascorso le giornate fuori casa. Le abbiamo trovate in buone condizioni, non credo siano rimaste senza un ricovero per quattro giorni. Ma non hanno spiegato nulla. Non è chiaro nemmeno come abbiano telefonato, se da una cabina o chiedendo un telefono in prestito a qualcuno. Nessuna delle due aveva con sé il proprio telefono. Giulia era uscita sabato mattina dicendo che era scarico, ed era vero».

Circostanza questa confermata anche dai carabinieri, che pure già martedì pomeriggio avevano raccolto elementi tali da restringere il campo di azione su Padova, dove poi sono state effettivamente recuperate in serata. Il dubbio non abbandona il genitore: «È tutto molto strano», aggiunge Ganz. «Nessuno se l’aspettava. Né noi genitori e nemmeno gli amici e i compagni di scuola. Non ci abbiamo capito niente. Le uniche che conoscono la verità sono le ragazze. Vedremo se con il tempo si riuscirà a fare chiarezza. Sicuramente erano consapevoli di ciò che stavano facendo, mentre non so se si siano rese conto della preoccupazione che hanno generato e di tutto ciò che si è messo in moto per rintracciarle».

Approfondimenti che i carabinieri intendono fare, per verificare se qualcuno abbia dato sostegno logistico a Giulia e Chaime e se in questo comportamento si potrebbero ravvisare ipotesi di reato. Stiamo parlando di due giovanissime, soggetti estremamente vulnerabili.

Roberto Curto

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