Gli alberi nascondono il panorama, ricorso al Tar contro Comune e proprietari delle piante

Una signora di Milano, che ha una proprietà in località Villotta, ha presentato ricorso al Tar di Venezia contro il Comune e due privati perchè alcuni alberi ad alto fusto le nascondono il paesaggio
Uno scorcio di località Villotta a Falcade
Uno scorcio di località Villotta a Falcade

FALCADE. Quegli alberi oscurano il panorama, ma nonostante le ripetute richieste di taglio restano ancora al loro posto. E lei trascina privati e Comune davanti al Tar.

È il primo ricorso al Tribunale amministrativo regionale che chiama in causa l’amministrazione di Falcade quella legata a una storia di alberi non tagliati a Villotta. La giunta comunale si è già riunita lunedì e ha dato l’autorizzazione al sindaco Michele Costa a costituirsi in giudizio al Tar Veneto, incaricando l’avvocato Enrico Gaz dell’assistenza legale. Ricorso depositato lo scorso 28 luglio da Caterina Bresciani di Milano, rappresentata dagli avvocati Giovanni Cocco e Luciano Salomoni.

Un ricorso contro il Comune di Falcade e contro due residenti. La questione è stata seguita dal vicesindaco Gianni Ferrini. «La signora ci ha chiesto di tagliare degli alberi a Villotta, ma il problema è che tali alberi sono su terreno privato, non pubblico e quindi non possiamo far rimuovere queste piante. Avevo già interpellato l’avvocato Gaz e avevamo mandato una lettera alla signora Bresciani per spiegarle la nostra posizione. Tuttavia, subito dopo, è partito il ricorso».

L’oggetto del contendere non è solo una serie di alberi, ma anche dal ritardo con cui il Comune avrebbe risposto alla signora, la quale «sostiene che gli alberi davanti casa le danno fastidio», prosegue Ferrini. «Abbiamo parlato con i proprietari del terreno chiedendo loro se potevano tagliare qualcosa, ma più di così non possiamo fare. D’altronde non siamo in presenza di una situazione in cui ci sono alberi pericolanti sulla strada pubblica che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità delle persone o delle cose». (g.san.)

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