Gli alpini donano 4 strutture ricreative ai terremotati
L’annuncio durante la festa della Sezione Cadore. Il vicepresidente Sonzogni: «È il regalo frutto di donazioni per due milioni di euro, ora speriamo che la burocrazia non crei intoppi»
SAPPADA. «Gli alpini non dimenticano. A un anno dal terremoto in Centro Italia, il nostro impegno è sempre presente, anzi si rafforza ancor di più». Così si è espresso Giorgio Sonzogni, vicepresidente vicario dell’Ana nazionale, in occasione della festa per il 45° anniversario di costituzione del Gruppo di Sappada e per il 29° raduno della Sezione Ana Cadore. «Verranno realizzate quattro strutture ricreative polifunzionali, una per ogni regione colpita, e il tutto verrà finanziato con le donazioni raccolte dall’Ana, che sfiorano già i due milioni di euro. Aspettiamo solo che le autorizzazioni formali ci vengano concesse quanto prima e speriamo che la burocrazia non sia troppo lenta».
Sonzogni ha anche invitato gli alpini a proseguire nel proprio impegno: «Non stanchiamoci mai di essere alpini e prima ancora cittadini di questo nostro Paese», ha concluso tra gli applausi, «solo così i nostri valori più autentici potranno essere patrimonio di tutti, in un momento difficile della storia italiana e mondiale».
È stato il momento finale di una festa che ha coinvolto ieri a Sappada un migliaio di persone, con una grandissima rappresentanza alpina – ben 14 vessilli sezionali da Veneto, Friuli e altre zone d’Italia e oltre 50 gagliardetti dei gruppi – ma anche con tanto pubblico e molti turisti in vacanza ai piedi del Peralba. La festa era iniziata con il corteo per il corso principale, scandito dalle note del Corpo musicale Val di Gorto di Ovaro. Dopo la messa, l’Onore ai Caduti, presso il monumento. Sono seguite le allocuzioni ufficiali al teatro tenda, con l’intervento iniziale di Pietro Bonanni, capogruppo in carica, che ha tracciato in sintesi la storia del sodalizio fondato nell’aprile del 1972, Sono stati ricordati gli altri capigruppo: Pietro Quinz, Stefano Piller Hoffer, Luciano Coassin e Carlo Collovati, chiamato anche sul palco.
Bonanni ha rimarcato la coesione del Gruppo Ana con l’intera comunità sappadina: «Siamo solo 1300 abitanti», ha ricordato, «ma Sappada può contare su decine di associazioni volontaristiche e culturali che dimostrano tutta la vitalità e l’impegno dei suoi cittadini».
Il sindaco Manuel Piller Hoffer ha avuto parole di elogio e gratitudine per i suoi alpini, sempre presenti e pronti in ogni occasione. «È un orgoglio per il paese e per l’intera comunità poter contare su un gruppo così attivo e partecipe». Quindi Antonio Cason, presidente dell’Ana Cadore, che ha ribadito le molteplici attività sezionali, e in particolare quelle legate agli interventi di solidarietà e per la protezione civile. «Grazie a Sappada e ai suoi alpini» ha detto Cason , «e un grazie particolare al capogruppo Bonanni che si è impegnato senza pause per organizzare al meglio questo evento».
Molto applaudito anche l’intervento del ten. col. Mauro Da Corte, in rappresentanza del 7° Alpini, che si è detto emozionato per l’accoglienza amichevole ed affettuosa che viene sempre riservata agli alpini in armi. «Venire tra di voi», ” ha detto Da Corte, «ci dà sempre maggiore forza per le nostre attività impegnative in Italia e all’estero».
Dopo il rancio alpino è seguita la consegna dei ricordi della giornata alle autorità e ai rappresentanti delle associazioni, sdelle Sezioni e dei Gruppi. È stata chiamata sul palco per un saluto anche Gabriella Piva, sorella dell’alpino Armando di Valdobbiadene, il primo dei quattro militi caduti proprio 50 anni fa nell’eccidio di Cima Vallona. Visibilmente commossa ha ringraziato tutti per l’amicizia sincera che gli alpini cadorini da sempre le rivolgono.
In chiusura di festa un doveroso omaggio ai giovani e alla storia, nel segno della continuità. Prima sono stati chiamati sul palco Miriam e Manuel in rappresentanza dei tanti giovani sappadini che sono il futuro della comunità, quindi gli storici Walter Musizza e Giovanni De Donà che hanno presentato un volumetto intitolato “1917 – La vera storia di Caporetto e Sappada” offerto a tutti i presenti.
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