Gli Amici del Nevegal in campo per Toront, Coca e Pian Longhi
BELLUNO. Natale senza fiocchi, ma con qualche idea. Nessun regalo dal cielo e dalla politica per il Nevegal. Aperta la pista Campo scuola con la neve artificiale arrivata con i camion, ma a fare da contorno c’è uno scenario al massimo autunnale. E siccome quelli veri si vedono nel momento del bisogno, domani è in programma l’incontro di fine anno degli Amici del Nevegal. L’appello è alle 18, al centro Le Torri: ci saranno anche i rappresentanti delle istituzioni, dal sindaco Massaro in poi, e dell’Alpe, la società che gestisce gli impianti e da anni non è premiata da un inverno bianco o almeno da un termometro con la tremarella. Non c’è neanche la temperatura necessaria a produrre neve artificiale.
Il presidente degli Amici, Ezio De Pra anticipa gli argomenti di cui si discuterà, prima della cena al ristorante Slalom: «Noi tutti abbiamo molto a cuore il colle e stiamo cercando le soluzioni per un suo rilancio, in collaborazione con tutti coloro che se ne occupano. Domani sera gli argomenti saranno essenzialmentre tre, a cominciare dallo skilift del Col Toront che, secondo noi, dovrebbe rimanere sempre aperto, in maniera da permettere a cittadini e turisti di raggiungere gli operatori di lassù. Capiano che lo sforzo economico non sarebbe per indifferente, ma dobbiamo fare tutto il possibile per promuovere il Nevegal, tenendo anche conto del fatto che il Comune non può dare contributi economici alla società di gestione».
Il progetto più fresco è quello della pista parallela alla Coca bassa, da utilizzare in alternativa quando ci sono le gare giovanili: «Un intervento che sta diventando indispensabile e non dovrebbe avere un costo tanto alto», sottolinea De Prà, «mi sono informato e mi dicono che potrebbero bastare 300 mila euro. Non mi sembra una cifra impossibile, premesso che da altre parti i soldi arrivano. La verità è che qui non ci sono aiuti dalla politica, a differenza di altre zone della provincia, dove si stanno rinnovando le strutture e, di conseguenza, l’offerta».
La terza questione è quella di Pian Longhi, dove d’estate ci sono il campo da calcio e la piattaforma per altri sport, oltre agli spogliatoi e al ristorante, mentre d’inverno ospita l’anello per il fondo. Ma porte e cancelli sono spesso chiusi: «Sembra incredibile che non si trovi nessuno disposto a prendere in gestione con una certa continuità le strutture della Comunità montana Bellunese. Finora ci sono stati dei brevi periodi di apertura, seguiti da chiusure più o meno lunghe, ma non c’è verso che venga garantito un servizio nel tempo. Bisognerà parlarne concretamente e l’incontro di domani sera è il luogo giusto. Noi vogliamo essere il più possibile positivi, senza però nasconderci i problemi».
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