Gli animali tornano a valle weekend di festa a Falcade

“Se Desmonteghea” celebra la fine del periodo dell’alpeggio durante l’estate Ieri la sfilata di mucche, cavalli e capre per le vie del centro con i loro padroni

FALCADE. L’unione fa la forza per la dodicesima volta. Grande festa questo weekend a Falcade con “Se Desmonteghea”, la manifestazione che celebra il ritorno a valle, dopo la stagione estiva, degli animali. Moltissime le bestie in sfilata nel corso della mattinata per le vie di Falcade, dalle mucche ai cavalli passando per le capre. Gli animali si sono poi diretti insieme ai padroni al tendone allestito dal Gruppo Folk Val Biois con la partecipazione degli Alpini e dei volontari di Falcade. Soddisfatto Danilo Marmolada, uno degli organizzatori, che sottolinea l’importanza di continuare a promuovere manifestazioni del genere: «Queste tradizioni fanno parte delle nostre radici e devono essere valorizzate come meritano. Conoscere la nostra cultura significa arricchire noi stessi e anche il turista che viene in vacanza in queste splendide vallate. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre origini montanare. Questa è una manifestazione molto sentita che coinvolge tutte le associazioni del volontariato di Falcade che ringrazio. Spero che si continui ad organizzare l’evento per dare il giusto lustro a Falcade e all’intera Valle Del Biois».

Appena arrivato al tendone, il turista può apprezzare l’angolino dedicato all’alta Via dei Pastori e uno spazio allestito con la riproduzione di una scena di vita dell’alpeggio. La via, nata nei primi anni del Novecento, vuole ricordare quando nell’Agordino era presente un percorso di transumanza lungo cui i pastori portavano le greggi e gli altri animali al pascolo. Chi arriva al tendone può apprezzare anche il piccolo spazio riservato alla cultura, dove si possono acquistare libri riguardanti la storia dell’Agordino e della Valle Del Biois e poi le opere riguardanti Papa Albino Luciani e quelle sulla “Legenda dei Celenton”.

Tra le particolarità che il visitatore può apprezzare c’è anche l’angolino dedicato al buon vino. Giovanna Nart, una delle bariste del piccolo ma fornito punto di ristoro, spiega il perché della creazione del “Canton del vin bon” - così si chiama il bar nel tendone: «Il nostro obiettivo», spiega Giovanna, «è quello di far capire al cliente che al “ Canton del Vin Bon” il turista e il valligiano possono bere qualche vino particolare che non si beve in altri tendoni o posti simili».

Matteo Manfroi

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