«Gli appalti dei servizi possono far gola»
ROCCA PIETORE. I tentacoli del ’ndrangheta ai piedi della Marmolada. Amministratori ed operatori turistici locali concordi: «Può capitare quando si tratta di strutture gestite da grosse società».
La notizia del blitz dei carabinieri del Ros contro il clan calabrese dei Piromalli, dal quale sono emersi gli interessi del ’ndrangheta a mettere le mani, tra l’altro, sugli appalti delle pulizia delle strutture di grossi tour operator, e tra queste il Principe Marmolada gestito da due anni a questa parte dalla Valtur, ieri ha fatto velocemente il giro della vallata ai piedi della Regina delle Dolomiti.
C’è preoccupazione tra la gente, gli operatori turistici, l’amministrazione locale, anche se i campanelli d’allarme che le mani delle cosche si sono ormai allungati anche nel Nordest sono ormai suonati da tempo. Per questo, in particolare fra gli addetti del settore, non ci si meraviglia se qualche tentacolo possa sfiorare anche le rocce dolomitiche. «Non sono stupita più di tanto», spiega Lucia Farenzena, consigliere comunale che lavora proprio nel settore turistico come agente immobiliare. «Queste cose possono succedere quando si tratta di strutture, come il Principe Marmolada, che sono gestite da grosse società. Si sa che queste fanno grossi appalti per gestire i vari servizi. Ed essendoci in ballo molti soldi ovviamente possono far gola a qualche malintenzionato. Dispiace ovviamente che queste vicende tocchino le nostre vallate, che sono considerate ancora “immacolate” da questo punto di vista. D’altra parte noi quello che possiamo vedere e giudicare è come viene gestita la struttura. Se questa funziona bene ne trae beneficio tutta la località. Personalmente ho notato, vedendo le recensioni e per qualche contatto che ho sporadicamente con il personale che lavora al Principe Marmolada, che in questi ultimi anni il servizio offerto è certamente migliorato. Quello emerso ieri, ovviamente, riguarda la magistratura, che farà il suo lavoro per appurare le verità».
Stesse considerazioni anche dal presidente di Federalberghi, Walter De Cassan, il quale si auspica che questo «resti un caso isolato. Per questo bisogna tenere alta la guardia, anche se è difficile che fatti del genere possano accadere in alberghi a conduzione famigliare (che sono la maggioranza da queste parti ) dove i servizi non vengono certo appaltati».
Guarda invece alla ricaduta d’immagine il presidente del Consorzio turistico Marmolada - Rocca Pietore, Corrado Bartolini. «È sempre brutto e fa clamore ovviamente che vengano associata la Marmolada e Malga Ciapela a queste vicende. Anche perché poi la cosa rischia di amplificarsi e dare una brutta immagine».
Lorenzo Soratroi
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