Gli ibis eremita attesi in provincia di Belluno
È partita la quarta migrazione guidata dall’uomo: in volo ben trentuno esemplari
BELLUNO. Sarà una migrazione da record. Gli ibis eremita sono partiti dalla Germania per raggiungere l’Italia, e transiteranno anche per la provincia di Belluno, come già accaduto lo scorso anno quando avevano attirato la curiosità e l’ammirazione dei bellunesi. Si tratta della quarta migrazione guidata dall’uomo e nei cieli europei voleranno ben trentuno ibis eremita.
«Quest’anno la migrazione è da primato: tutti i piccoli nati allo zoo di Rosegg nell’aprile scorso hanno superato i tre mesi di addestramento al volo e in trentuno lunedì hanno concluso la prima tappa della quarta migrazione guidata dall’uomo degli ibis eremita, che dalla Germania li condurrà verso le temperature miti dell’Italia. Si riparte giovedì (oggi,
ndr
) per prendere quota sulle Alpi». L’annuncio è del Parco Natura Viva di Bussolengo, unico partner italiano del progetto europeo “Reason for hope” per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita, che quest’anno è parte dello staff a terra insieme al Waldrappteam.
«È il numero più alto di esemplari mai impegnato nella migrazione guidata, unito in un unico gruppo e affidato anche quest’anno alle cure di Anne e Corinna, le due mamme adottive che come sempre, ad una manciata di ore dalla schiusa hanno cominciato a prendersi cura di loro in via esclusiva. Si tratta di due veterane che dal 2014 conducono giovani di ibis eremita a bordo di un ultraleggero a motore fino in Toscana, lungo la rotta di svernamento».
Dal lago di Costanza in Germania ad Andelsbuch, in Austria, questa prima porzione di viaggio ha impegnato uomini e uccelli per 88 chilometri, percorsi in circa due ore di volo. Una sosta breve e la migrazione proseguirà per affrontare le Alpi a 2.200 metri sul passo di Resia, punterà verso l’Alto Adige e continuerà in vista di Belluno. Da lì lo stormo scenderà a sud per sorvolare la valle del Po e farsi trovare pronto ad un altro grande appuntamento, quello con gli Appennini. Una volta in Toscana, la destinazione conclusiva è all’Oasi di Orbetello.
Gli uccelli e le due mamme adottive avranno percorso più di 1000 chilometri e impiegato almeno due settimane, forse tre, scandite in cinque o sei tappe. E avranno compiuto per la quarta volta dall’inizio del progetto europeo per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita “Reason for hope”, l’impresa di insegnare la rotta verso il clima mite dell’Italia ad una specie migratoria estinta in Europa dal XVII secolo. In primavera, quando sarà il momento di rientrare nei quartieri invernali di Germania e Austria, gli ibis eremita saranno in grado di percorrere la propria strada in senso inverso, autonomamente e senza più bisogno dell’aiuto dell’uomo.
(a.f.)
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