Gli impianti del Nevegal apriranno solo a Natale
BELLUNO. Il meteo non aiuta, sfuma l’ipotesi di aprire le prime piste in Nevegal nel week end del 17 e 18 dicembre. La speranza è di riuscirci almeno per Natale. «Al momento è tutto fermo, siamo in attesa che le temperature si abbassino ulteriormente», sospira Maurizio Curti, presidente dell’Alpe del Nevegal. «Per poter sparare la neve artificiale con i cannoni servono due condizioni: colonnina di mercurio sotto lo zero e bassa umidità. Condizioni che in questo momento non ci sono: anche durante la notte, in questi giorni, le temperature non sono calate abbastanza e l’umidità è all’80%».
Lo stesso problema dello scorso anno, che si ripete anche in questa stagione. Per i prossimi giorni, tra l’altro, l’Arpav prevede tempo stabile e ben soleggiato e un campo di alta pressione in spostamento dalla Spagna, che interesserà direttamente la montagna veneta fino a sabato e che sarà accompagnato da ondate di aria molto mite in quota. E questo non aiuterà i gestori degli impianti che devono sparare la neve. Sembra però che masse di aria fredda arrivino dalla prossima settimana. «Speriamo bene, anche perché abbiamo fatto grossi investimenti per migliorare l’impianto di innevamento artificiale. L’ultimo in ordine temporale da 100 mila euro», aggiunge Curti. «Il nostro obiettivo sarebbe di garantire l’apertura delle prime piste per Natale».
Sempre restando sul Colle, non ci sono novità, al momento, nemmeno sul fronte della sciovia Le Erte. L’assemblea dei soci dell’Alpe di martedì sera avrebbe dovuto prendere una decisione sullo skilift Le Erte, che potrà essere utilizzato solo fino al 2017. Poi dovrà essere oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria. E per farlo servono risorse. «Ci eravamo dati il tempo di esaminare lo stato di cose e martedì ci siamo scambiati un po’ di idee», spiega Curti, «ma abbiamo rimandato ogni decisione a gennaio, quando discuteremo il bilancio. In pratica, sceglieremo come muoverci in base a come partirà, e poi continuerà, la stagione invernale: chiedere soldi ai soci in questo momento è prematuro. Aspettiamo di vedere quale sarà la situazione da qui a un paio di mesi».
Quel che si sa già è che l’intervento di manutenzione straordinaria costerà attorno ai 450 mila euro. L’Alpe ha già attivato un contributo del 50% a fondo perduto da parte della Regione. L’altra metà sarà a carico della società stessa. E intervenire sull’impianto è necessario, anche perché Le Erte è fondamentale per portare gli sciatori in quota e permettere l’utilizzo delle piste collegate.
Martina Reolon
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