Gli istituti si organizzano e gli impianti sono già esauriti
BELLUNO. In ordine sparso. Così si stanno muovendo le scuole provinciali di ogni ordine e grado per organizzare per i primi di marzo le tre giornate che la Regione Veneto ha voluto dedicare allo sport. Un’iniziativa che risponde alla richiesta del Collegio regionale dei maestri di sci per incentivare questo sport, l’attività dei maestri, ma anche per incentivare il turismo. Le tre giornate, dal 2 al 4 marzo, arriveranno dopo il ponte di carnevale, che si concluderà il primo marzo con la giornata delle Ceneri.
Se l’idea di per sè è positiva, visto che due ore a settimana di attività fisica, secondo l’orario curriculare sono poche, ecco presentarsi, come capita nelle iniziative sperimentali, alcune criticità.
Prima fra tutte è quella relativa ai finanziamenti. La Regione, infatti, avrebbe intenzione di mettere a disposizione 100 mila euro per tutte le scuole venete, il che significa 4.500 euro per la provincia di Belluno e quindi circa 100 euro a scuola. Una somma che dovrebbe coprire le spese per l’eventuale trasporto dei ragazzi nelle strutture sportive (piste da sci e piscine). Ma dovrebbe coprire anche la spesa per l’eventuale noleggio dell’attrezzatura da sci e il pagamento dei maestri, per coloro che sceglieranno questa attività. Quindi una somma insufficiente.
La seconda criticità è quella di aver voluto concentrare in tre giorni specifici questa iniziativa. Questo implica da un lato che in quelle tre giornate si muoveranno in provincia migliaia di studenti e le strutture sportive saranno prese d’assalto.
«La Regione», dichiara Roberto Pierobon, presidente del Collegio veneto dei maestri di sci (in foto), «se da un lato si è mossa su un nostro progetto che mira a riportare i giovani in montagna, dall’altro però, concentrando queste attività in giorni prestabiliti, rischia di creare qualche problema. Infatti, l’attività sciistica sotto carnevale non presenta problemi, perché la gente si muove col ponte, era magari pensabile di fissarle in altre giornate, quelle di calma. L’ideale, per il prossimo anno, è che venisse lasciata libertà alle scuole di fissare queste giornate quando vogliono».
«Le richieste sono state molte», precisa anche Alessandro Molin, capo dei maestri di sci del Nevegal, «tanto che abbiamo dovuto rifiutarne molte. Per il ponte di Carnevale l’attività è sempre stata buona, anche grazie alla promozione che da anni facciamo nelle scuole, specie quelle della pianura, da dove tra l’altro sono arrivate le richieste maggiori. Per cui sarebbe meglio diluire queste giornate, anche perché il problema è che non abbiamo neanche strutture ricettive in Nevegal».
Anche la piscina comunale di Belluno sta ricevendo molte richieste per quei tre giorni e rispondere a tutte, senza tralasciarne nessuna, sarà una vera impresa. (p.d.a.)
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