Gli oculisti denunciano gli ottici
Un esposto nazionale chiama in causa due negozi nei quali si userebbero strumenti non autorizzati

BELLUNO. Oculisti contro ottici. Un esposto di Matteo Piovella, il presidente della Società oftalmologica italiana ha fatto partire indagini a livello nazionale nei negozi di ottica. Le ispezioni del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri hanno permesso di ravvisare che in due esercizi commerciali della provincia - uno a Belluno e l’altro a Mel - si userebbero delle strumentazioni riservate agli oculisti. L’esempio più importante è il tonometro: la tonometria è una tecnica diagnostica impiegata in oculistica per la determinazione del tono oculare, cioè della pressione interna dell'occhio. Viene misurata in millimetri di mercurio. Una pressione intraoculare troppo alta può essere un segno di glaucoma, una malattia oculare che, se non diagnosticata e curata con la necessaria tempestività, può provocare danni irreversibili del nervo ottico, che possono condurre fino alla cecità.
Da qui, l’ipotesi di reato di esercizio arbitrario della professione. Alla fine delle indagini preliminari, il pubblico ministero titolare del fascicolo Sartorello ha chiesto per due volte l’archiviazione e, in altrettante occasioni, è stata presentata opposizione, con la richiesta di nuovi accertamenti. Ieri l’ha fatto l’avvocato Cason, in sostituzione dei colleghi torinesi Salomone e Travaglia. Il giudice per le indagini preliminari Scolozzi si è riservata. Ci vorrà qualche giorno, per decidere se archiviare definitivamente o disporre ulteriori indagini o ancora se ordinare al pubblico ministero di scrivere il capo d’imputazione.
Secondo gli avvocati, le indagini sono state incomplete. A proposito delle strumentazioni utilizzabili da un ottico, si sono fatte delle domande solo a un insegnante di ottica e optometria, invece d’interpellare anche un oculista o un insegnante di oftalmologia. Ad ogni modo, la stessa insegnante ha spiegato che l’ottico non può usare il tonometro a contatto, ma solo quello a soffio. Detto questo, non è autorizzato a formulare diagnosi di alcun tipo, ma solo a informare il cliente di eventuali problemi, indirizzandolo all’oculista. Eppure nei due negozi di ottica indagati sono stati trovati da una parte un tonometro e dall’altra un pachimetro, che invece contente di misurare lo spessore della cornea. Questi sarebbero già gravi indizi del reato denunciato da Piovella.
Nell’ambito delle stesse indagini, sono stati sentiti anche dei clienti, che di fronte a certe patologie non sono stati dirottati immediatamente da un oculista, come doveva succedere. In tutto questo, la procura di Belluno non ha ravvisato l’ipotesi di esercizio arbitrario della professione, ma la parola definitiva dovrà dirla il giudice. Tempo qualche giorno, per leggere tutti gli atti e decidere.
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