Gli operatori turistici: «Previsioni mirate? È la strada giusta»
BELLUNO. Il progetto di localizzazione delle previsioni meteo fortemente richiesto a più riprese dagli operatori turistici delle Dolomiti bellunesi sembra finalmente aver trovato una risposta. La lampada magica ha prodotto, infatti, quell'iniziativa che gli operatori turistici del territorio chiedono a gran voce da tanto tempo. Previsioni più attendibili, questo era e rimane l'obiettivo da perseguire: perché, d'inverno come d'estate, una previsione meteo sballata soprattutto nell'approssimarsi di un weekend rappresenta per gli operatori del settore turistico un potenziale danno economico anche milionario.
Tema, quello delle previsioni meteo non veritiere, più volte finito sul banco degli imputati nell'area dolomitica, al punto che lo scorso inverno parecchie voci si levarono minacciose auspicando una soluzione. Su tutte quelle degli impiantisti, che lamentano perdite importanti circoscritte principalmente alla voce “presenze mordi e fuggi” del weekend. «Creare allarmismo genera attenzione e fa notizia», torna a ribadire Enrico Ghezze, presidente degli impianti a fune di Cortina, «ma si tratta di un eccesso che genera cali drastici sul fronte delle presenze, soprattutto quelle concentrate in pochi giorni».
Proprio Ghezze lanciò l'idea di localizzare il più possibile la realizzazione delle previsioni meteo che oggi a distanza di qualche mese trova conferma. «Sull'esempio di Jesolo che già da tempo ha messo al bando le previsioni dei big di caratura nazionale per concentrarsi su un prodotto maggiormente territoriale, è questa la strada giusta».
Ma l'iniziativa dell'Arpav raccoglie i favori anche dei rifugisti in quota, che in merito al rapporto tra la stagione estiva e le previsioni metereologiche dicono: «Il bel tempo d'estate condiziona la presenze anche del 99%», spiega Vincenzo Menetti, gestore del rifugio Monte Agudo di Auronzo, «un dato che lascia immaginare l'importanza per gli operatori territoriali di avere il supporto di previsioni meteo il più possibile veritiere. La stagione estiva è strettamente legata alla presenza del sole e delle belle giornate e se le previsioni sono sbagliate anche di poco i danni a livello economico possono diventare incalcolabili».
Ulteriori interessanti considerazioni in merito al tema delle previsioni sbagliate arriva dal responsabile del consorzio turistico Cadore Dolomiti Massimiliano Forgiarini: «Fermo restando l'importanza dell'iniziativa dell'Arpav e gli enormi danni che recano le previsioni errate, sarebbe importante per una determinata località programmare un piano B in grado di mantenere alta la competitività turistica anche in presenza di meteo avverso. Penso ad esempio alla possibilità di organizzare un evento come un concerto in un luogo all'aperto, pensando però, contestualmente, a un'alternativa al chiuso da attuare in caso di pioggia».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi