Gli organizzatori gettano la spugna: «La sagra dei Per quest’anno salta»
Il rischio paventato nei giorni scorsi non è stato scampato. L’edizione 2020 della sagra dei Per, la più importante dell’intera Valbelluna, non si svolgerà. «A malincuore», si legge nel comunicato del comitato festeggiamenti di Bribano, « annunciamo che non organizzeremo l’edizione 2020 della Sagra dei Per. Questa sofferta decisione arriva dopo un’attenta analisi interna attraverso la quale abbiamo constatato l’attuale impossibilità da parte nostra di riuscire a predisporre tutto il necessario per lo svolgimento della manifestazione».
Le ragioni affondano nel tempo. «Negli ultimi due anni, nonostante le enormi difficoltà, grazie ai grandi sforzi dei nostri componenti, siamo riusciti a buttare il cuore oltre l’ostacolo e a far sì che l’iniziativa, più bella dell’associazione, potesse continuare. Ma, una volta giunti allo stremo delle energie, ci vediamo costretti ad alzare bandiera bianca. Sicuramente qualche errore lo abbiamo commesso. Ciononostante, avremmo potuto continuare dopo il doveroso “mea culpa” e le opportune correzioni. Attorno a noi, però, sono mancate le figure chiave. Quelle in grado di aiutarci a sopportare il peso sempre crescente, a tratti eccessivo, dei macigni normativi, quelle necessarie per arginare il fiume burocratico, quelle utili a frenare un eccesso di zelo nei controlli». La rinuncia non comporterà tuttavia la fine del comitato festeggiamenti Bribano. «Le altre iniziative dell’associazione», si legge ancora nella nota, « nel frattempo continueranno e da domani rifonderemo il consiglio direttivo, confidando nell’esperienza dei senatori che rimarranno, nella freschezza delle nuove leve e nell’entusiasmo di chi magari ci verrà incontro per la prima volta. Approfitteremo di questo anno senza sagra per completare i lavori nella nuova sede, per cercare di adeguare le strutture alle normative applicate in modo sempre più rigido e per completare il passaggio di consegne dal vecchio al nuovo presidente». In un momento così delicato il comitato guarda comunque con fiducia al futuro e con riconoscenza al passato. «L’enorme tristezza di un momento mai nemmeno immaginato non ci impedisce di ringraziare le centinaia di volontari che negli anni hanno messo cuore, anima e sacrificio per questa iniziativa e le migliaia di persone che negli anni hanno apprezzato l’evento. Torneremo nel 2021 con un evento indimenticabile».
Nei giorni scorsi il presidente dimissionario, Samuele Capraro, aveva lasciato trapelare che questa sofferta decisione fosse nell’aria.
«Sono abbastanza esausto della burocrazia che sta dietro all’organizzazione di una sagra come la nostra. Ogni anno», aveva tuonato, « dobbiamo attendere fino all’ultimo giorno prima della sagra per sapere se tutto può svolgersi regolarmente. E poi c’è bisogno di rinnovare il consiglio direttivo perché molti di quelli che ne fanno parte vi si trovano da dieci o quindici anni e, rispetto ad allora, la loro disponibilità è mutata, come è normale che sia, al mutare dell’età». D’altro canto, gli amministratori comunali si erano detti «disponibili a fare la nostra parte, naturalmente senza derogare alle normative»; auspicando che si potesse trovare «una soluzione per far sì che si eviti di rinunciare ad una sagra importante come quella dei Per». Soluzione che, però, non si è trovata. Almeno per quest’anno. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi