Gli scatti nipponici di Mario De Biasi esposti a Tokyo
Agli scatti realizzati in Giappone da Mario De Biasi, il celebre fotoreporter bellunese, l'Università Ca' Foscari di Venezia dedica una retrospettiva che sarà ospitata dal 27 settembre al 30 ottobre dal Japan Camera Museum di Tokyo
Una delle fotografie giapponesi di Mario De Biasi in mostra a Tokyo a settembre
Ha 88 anni Mario De Biasi, il fotoreporter bellunese che ha fatto la storia della fotografia italiana realizzando per oltre trent'anni innumerevoli reportage da tutto il mondo per il periodico "Epoca". Ad una parte del suo lavoro, cioè gli scatti realizzati in Giappone fra la fine degli anni 50 e gli inizi degli 80, l'Università Ca' Foscari di Venezia dedica una retrospettiva («Mario De Biasi Changing Japan 1950 - 1980») che sarà ospitata dal 27 settembre al 30 ottobre dal Japan Camera Museum di Tokyo nell'ambito degli eventi culturali «Italia in Giappone 2011»
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Per la prima volta le fotografie di Mario De Biasi si faranno dunque apprezzare in Giappone all'interno di un progetto espositivo completamente dedicato ai suoi scatti più celebri sul Paese del Sol Levante perlopiù inediti. La mostra beneficia del patrocinio dell'Ambasciata Italiana in Giappone e del Dipartimento di Studi sull'Asia e l'Africa Mediterranea dell'Università Ca' Foscari Venezia ed è curata da Rossella Menegazzo, docente di Storia dell'arte giapponese nell'ateneo veneziano.
La mostra di De Biasi verrà inaugurata lunedì 26 settembre alle 18 nel Photo Salon del Japan Camera Industry Institute. Per la prima volta la mostra propone una selezione di 60 immagini vintage da quattro dei reportage che il fotografo realizzò per Epoca dalla fine degli anni 50 agli inizi degli 80 in Giappone. Degno di nota è il chiaro accento che De Biasi pone sempre, dimostrando una capacità di lettura storica assai lucida, sulla confluenza tra rinnovamento sociale e tecnologico e tradizione antica, confluenza che produrrà nel tempo quel risultato di peculiare identità culturale che oggi conosciamo. Nello svolgimento di ogni tema, le immagini di De Biasi mostrano la bellezza architettonica e l'ordine compositivo loro tipici, sempre in concorde armonia con il fondo umano, storico e psicologico della scena ritratta, e, pur di fronte a una visione complessa come quella giapponese, palesano tutta la propria acuta facilità di lettura e interpretazione.
Grandi figure come Kenzo Tange e Yukio Mishima, accanto ai nuovi rockabilly dei primi anni 80, ai grattacieli e alla vita della gente, al rigore degli spazi tradizionali e all'accumulazione di linee e forme della metropoli. Mario De Biasi è nato nel 1923 a Sois, dal 1938 milanese di adozione. Inizia a fotografare nel 1945 con un apparecchio rinvenuto fra le macerie di Norimberga, dove si trova deportato. Ritornato in Italia, tiene la sua prima mostra personale nel 1948 e nel 1953 entra a far parte della redazione di Epoca, periodico per il quale realizza, in più di trent'anni, centinaia di copertine e innumerevoli reportage da tutto il mondo. Fittissima la sua carriera espositiva, di cui vanno almeno menzionate la partecipazione alla rassegna Gli Universalisti alla Photokina di Colonia nel 1972, quella alla mostra The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Solomon Guggenheim Museum di New York e quelle all' esposizione sul Neorealismo Italiano (2008) a Madrid e all'edizione 2007 di Paris Photo, oltre alla retrospettiva all'Arengario di Milano nel 2000.
Vincitore dell'Erich Salomon Preis a Colonia nel 1964, Premio Saint Vincent per il giornalismo nel 1982, premio alla carriera al Festival di Arles del 1994 e Ambrogino d'Oro nel 2006, è presente nel volume The Faces of Photography: Encounters with 50 Master Photographers of the 20th Century. Nel 2003 è stato insignito del titolo di Maestro della Fotografia Italiana dalla Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), che gli ha inoltre dedicato un volume monografico nella collana Grandi Autori.
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