Gli spazzaneve garantiti soltanto in poche strade

di Cristiano Cadoni
FELTRE
C’era una volta lo spazzaneve: passava, puliva le strade e restituiva ai cittadini la libertà di muoversi anche nei giorni più difficili. C’era una volta e non ci sarà più - almeno come prima - cancellato dal vento della crisi. Il Comune non ha i soldi per pagare il servizio. Siamo a fine novembre e in municipio stanno ancora facendo i conti di quanto la città può permettersi di spendere per tenere a posto i 215 chilometri di asfalti fra il centro e le frazioni. Un azzardo, se si considera che a questo punto della stagione la macchina organizzativa per i ventotto percorsi dovrebbe essere già a posto. Doppio se si tiene conto che l’accordo con gli operatori è più che mai lontano. Colpa del nuovo schema di contratto che l’amministrazione ha proposto alle ditte. E che prevede un drastico taglio dei fondi disponibili.
L’idea della giunta Vaccari, che non può più spendere 20-25 mila euro per ogni giro completo di spazzamento - è di garantire la pulizia solo nelle strade di fondamentale importanza per la circolazione, quelle che saranno classificate con la lettera A. Si tratta delle arterie principali, delle strade del centro, di quelle delle frazioni percorse dagli autobus e dei parcheggi delle scuole. Qui i mezzi entreranno in azione con la stessa tempestività garantita in passato, ossia quanto sull’asfalto ci saranno otto centimetri di neve. Tutte le altre strade - ma anche i parcheggi e le altre piazzole di sosta - sono state divise in altre due categorie: la B e la C. Nella B - di media importanza - i mezzi arriveranno solo quando saranno caduti dodici centimetri di neve. E nelle strade di categoria C, quasi tutte quelle delle frazioni, solo quando il limite dell’impraticabilità sarà già stato superato, ossia quando si saranno depositati venti centimetri di neve.
Alle ditte, il Comune continuerà a garantire i 1.300 euro di compenso fisso per la reperibilità. Ma poi applicherà contratti differenti da un caso all’altro e con pagamenti per chilometro che saranno tagliati sensibilmente, proprio in considerazione delle ridotte necessità di intervento. L’intesa fra le parti però è piuttosto lontana, perché gli operatori - convocati in questi giorni in municipio - mugugnano e minacciano di non rispondere al telefono.
«L’aspetto più preoccupante di questa vicenda è che se nevicasse domani rischieremmo di trovarci in piena emergenza», accusa il consigliere del Pd Luciano Bona. «Ma se anche le cose andassero come prevede l’amministrazione, per gran parte dei cittadini delle frazioni muoversi sarebbe difficile. Perfino i parcheggi di scambio, in prossimità delle fermate, sarebbero inutilizzabili. Prima di approvare questo piano sarebbe il caso che la giunta ce ne parlasse in commissione».
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