Gli studenti chiedono le navette gratuite

Di questo si discuterà oggi nel corso dell’assemblea della Rete media nel parco della ferrovia
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba

BELLUNO. Navette gratis o perlomeno a costi più contenuti. È questa la proposta che la Rete degli studenti medi di Belluno presenterà ai Comuni di Belluno e Feltre per il prossimo anno scolastico e che oggi discuterà con gli altri studenti nell’assemblea indetta alle 15 al parco della stazione ferroviaria. Nutrito l’ordine del giorno, all’interno del quale troviamo l’ormai annoso problema del collegamento tra il piazzale della ferrovia e gli istituti Renier e Calvi.

Il servizio, infatti, gratuito fino a due anni fa, ora viene pagato 135 euro all’anno. Una somma che va ad aggiungersi all’abbonamento per il trasporto dalle varie località della provincia fino a Belluno. Spese elevate, che gli studenti da tempo denunciano, soprattutto da quando l’Unico Studenti è saltato per i tagli dei trasferimenti statali alla Provincia.

Assicurati dai nuovi soci di Dolomitibus della volontà di mantenere il servizio di trasporto pubblico, gli studenti intendono puntare tutto sulle navette, «perché lo studio è un diritto che deve essere assicurato a tutti: non si può imporre costi così elevati, quando si sa che per andare a scuola quei piccoli mezzi sono indispensabili», dicono i responsabili della Rete di Belluno, che lanciano quindi l’idea di un servizio navette gratuito o a costi ridotti: «Vogliamo capire come mai i due Comuni maggiori, Feltre e Belluno abbiano introdotto il pagamento delle navette, malgrado l'appalto sia comunale e sia sempre rimasto lo stesso», dicono i ragazzi, chiedendo lumi per poter capire meglio la situazione.

L’incontro di oggi, comunque, servirà anche a fare il punto della situazione del primo anno del progetto “Abbracciaperte”, partito lo scorso sabato: «Vogliamo stendere una sorta di bilancio di questa prima edizione, che intendiamo non solo ripetere, ma anche estendere all’intera provincia».

Tra gli altri punti all’ordine del giorno dell’assemblea di oggi, il problema della sede della Rete degli studenti, che ancora non si trova: «Non abbiamo un posto dove stare», dicono alcuni dei ragazzi, «vogliamo capire come muoverci e se sarà possibile chiedere al Comune uno spazio, perché la caserma Piave per noi è fuori mano».

La Rete media evidenzia anche un altro problema, che pare passare sotto silenzio: la poca informazione sulle elezioni europee di domenica prossima. «Non se ne parla per niente e ci sono tanti neo maggiorenni che, oltre a non sapere chi votare, non sanno come funziona l’Unione europea e un seggio elettorale. Per tutti loro organizzeremo un incontro chiarificatore per venerdì».(p.d.a.)

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