Gli uffici del lavoro trasferiti nei locali dell’Unione montana

BELLUNO. Dal primo agosto scorso gli uffici provinciali delle politiche del lavoro sono ubicati a villa Prosdocimi, ex sede dell’Unione montana Belluno-Ponte in via Feltre al civico 109. La decisione...
La sede della Comunita' montana Belluno - Ponte nelle Alpi in via Feltre e' oggetto della disputa tra i due Comuni
La sede della Comunita' montana Belluno - Ponte nelle Alpi in via Feltre e' oggetto della disputa tra i due Comuni

BELLUNO. Dal primo agosto scorso gli uffici provinciali delle politiche del lavoro sono ubicati a villa Prosdocimi, ex sede dell’Unione montana Belluno-Ponte in via Feltre al civico 109.

La decisione del trasferimento risponde al principio di razionalizzazione degli spazi in capo alla Provincia, e per avvicinare sempre di più enti tra loro simili: infatti, gli uffici provinciali del lavoro si trovano ora davanti al Centro per l’impiego di Belluno, nella stessa area.

Villa Prosdocimi è di proprietà di palazzo Piloni e fino a qualche mese fa ospitava appunto l’Unione Montana.

Ora, quest’ultima si è trasferita in via Psaro sempre in locali provinciali, lasciando liberi quelli in via Feltre. Le stanze lasciate dalle politiche del lavoro dirette da Gabriella Faoro ora sono state occupate dagli uffici e dal personale dedicato alla stazione unica appaltante, che erano prima in parte ospitati nella palazzina Piave (dove si tengono anche i consigli provinciali, ndr). In quest’ultimo edificio, quindi, è stato trasferito il Servizio acque o Demanio idrico, un servizio che ricopre un’importanza strategica per l’attività provinciale. Prima anche questi uffici erano sparsi in vari locali di palazzo Piloni, costringendo il personale ad andare da una stanza all’altra. «Questo non avverrà più», dice il segretario provinciale, Pietro Ossi. «Nell’ottica della razionalizzazione degli spazi e dei costi, riunire tutti i settori tra loro simili non può che portare un beneficio per i dipendenti e per l’intero ente. Ad esempio, l’ufficio politiche del lavoro si trova gomito a gomito con il Centro per l’impiego, centro di cui ancora non si conosce il futuro».

Infatti, ad oggi, un terzo dei costi degli ex uffici collocamento sono in capo allo Stato e due terzi alla Regione, ma ancora non si sa da quale dei due sarà completamente gestito.

«Nella nuova sede in via Feltre, inoltre», commenta Leandro Grones, assessore provinciale, «trova posto anche il coordinamento dei nostri quattro centri per l’impiego (Pieve di Cadore, Agordo, Feltre e Belluno). Centri di cui non si conosce il destino. C’è il timore che possano chiudere i più periferici: tutto dipenderà dalle scelte romane». (p.d.a.)

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