Gole profonde in piena in procura a Belluno: «Dal Vaticano all’Inter»

I due uomini che stanno parlando in procura passano dai grandi misteri al calcio. Temono per la loro vita e lamentano sassi sulle finestre e telefonate anonime

BELLUNO. È l’unica procura che li ascolta. Giuseppe V. e Valerio L. sono stati sentiti anche nello scorso fine settimana dal procuratore della Repubblica di Belluno, Paolo Luca e dal sostituto Marco Faion. Tutto a verbale, in attesa di capire dove le due gole profonde - un agente immobiliare e un imprenditore, che si sono rifugiati in provincia con le rispettive famiglie - vogliano andare a parare. Stanno cercando di capirci qualcosa di più anche i carabinieri del Nucleo investigativo, che sono a loro volta impegnati nella raccolta di deposizioni fiume, su fatti che vanno dall’alba degli anni Ottanta fino ai giorni nostri.

Dal Vaticano a San Siro: dal rapimento della cittadina vaticana Emanuela Orlandi fino a una tentata truffa ai danni dell’Internazionale calcio su una sponsorizzazione da parte della compagnia aerea mediorientale Etihad, collegata al caso Banca Etruria e, quindi, a Pierluigi Boschi, il padre dell’allora sottosegretario Maria Elena. È soprattutto sulla famiglia Boschi che si era concentrato il quotidiano La Verità, nella prima puntata di un dossier, che è uscito un paio di giorni prima delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo ed è stata seguita da altri puntuali approfondimenti. Peraltro il presunto legame tra il sottobosco di malaffare descritto dai due uomini e i Boschi è stato smentito dal procuratore Luca, che ha parlato apertamente di «una bomba di profondità a salve».

Sullo sfondo, vicende che riguardano riciclaggio di denaro, servizi segreti e massoneria, tanto per non farsi mancare nulla. Trenta o quarant’anni di storia repubblicana, che altre procure italiane non hanno voluto riascoltare. Giuseppe V. e Valerio L. sarebbero ormai all’ottava tappa e anche in una provincia più tranquilla, come quella di Belluno, non si sentono per niente al sicuro.

Sono vittime di stalking, tutelati dall’avvocato feltrino Franco Tandura e non hanno mancato di denunciare il lancio di sassi sulle finestre delle proprie abitazioni, le lettere anonime e le telefonate mute da parte di chi, evidentemente, sa dove abitano e conosce il loro numero di telefono. Sono gli atti persecutori l’unico aggancio con Belluno, tutto il resto sarà vagliato e dirottato alle procure competenti. I due non si accontentano di parlare con la magistratura, ma affidano tutto quello che stanno dicendo anche al giornale diretto da Maurizio Belpietro. Tutto coincide, non ci sono distorsioni. E tutto fa pensare che ci saranno altre puntate.

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