Gosaldo: consegnata ai familiari la piastrina del soldato Selle

L'agordino morì in un campo di concentramento in Russia nel 43
La piastrina del soldato
La piastrina del soldato
GOSALDO.
La piastrina del soldato Mario Selle torna a casa. Ieri a Gosaldo le celebrazioni per l'anniversario della fine della Prima guerra mondiale si sono arricchite di due significativi eventi: l'intitolazione di due vie del paese ai "Caduti e dispersi in Russia" e ai "Caduti di tutte le guerre" e la consegna ai famigliari della piastrina di Mario Selle, morto nel 1943 in un campo di concentramento in Russia.  Una consegna resa possibile grazie ad Antonio Respighi del Gruppo alpini di Abbiategrasso che, nell'estate 2009, durante un viaggio in Russia, ha avuto in dono in maniera del tutto occasionale alcune piastrine di soldati italiani morti nel corso della spedizione del 1942.  «Mario Selle - ha detto Santo De Dorigo, degli alpini di Gosaldo, nel corso della cerimonia di consegna alle elementari - era nato il 31 maggio 1922 e arruolato nel 7º alpini nella primavera 1942. In seguito venne inquadrato assieme a molti altri bellunesi e agordini nel battaglione Val Cismon che, in previsione della campagna di Russia, doveva costituire, assieme ai battaglioni L'Aquila e Vicenza, il 9º reggimento alpini della divisione Julia. Mario era riuscito a sopravvivere ai violentissimi combattimenti difensivi della Julia alla fine del dicembre 1942 nel leggendario quadrivio di Seleny Yar, nell'ansa del fiume Don e anche alla prima parte della ritirata nel gennaio del '43. Dal certificato rilasciato dal comando di reggimento nell'estate 1943, risulta scomparso e irreperibile dopo il combattimento del 21 gennaio in una sperduta località, Lestnisschiannscky, tra il Don e Nicolajevka dove tutto il 9º reggimento fu accerchiato e distrutto».  In quell'occasione ciò che restava del Val Cismon fu avviato in prigionia. «Mario Selle - ha concluso De Dorigo che ha ricordato come Gosaldo sia, con Livinallongo, il comune agordino che, con 24 uomini, ha pagato il prezzo più alto della campagna di Russia - venne dunque catturato e portato di là dal Don dove morì, con centinaia di compagni, nel campo di concentramento di Krinovoie il 7 marzo 1943».  In precedenza, dopo la messa, un numeroso gruppo di persone con la presenza delle autorità civili, dei gruppi alpini, dei carabinieri si era recato per la tradizionale commemorazione al monumento ai caduti. Il corteo aveva quindi assistito all'intitolazione ufficiale delle due nuove vie dedicate ai caduti (77 nella Prima guerra mondiale, 42 nella Seconda, 24 in Russia, 4 nelle campagne coloniali) che dalla provinciale conducono al municipio e alla scuola elementare. Lo scoprimento dei cartelli ha visto protagonisti Guerrino e Geremia Marcon entrambi reduci dalla Campagna di Russia.

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