Graffito di Piccolin sparito «Il Comune non sapeva nulla»

Canale d’Agordo. L’assessore alla cultura replica alle proteste dell’artista. «L’opera al piano terra è stata tagliata per realizzare una nuova aula, mentre quella al primo piano non l’ho mai vista»
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CANALE D’AGORDO. «Né io, né l’amministrazione comunale, né la scuola abbiamo deciso di eliminare il graffito di Dunio. Alla base dell’accaduto c’è stata una mancanza di dialogo e di informazioni nella fase iniziale delle demolizioni». È quanto dice l’assessore comunale all’istruzione e alla cultura di Canale d’Agordo, Alice Ganz, dopo la protesta dell’artista Dunio Piccolin. Questi, venuto a conoscenza che due graffiti realizzati da lui stesso e dagli alunni nel 2007 e nel 2010 alla scuola media di Canale sono stati uno demolito e l’altro amputato, ha espresso tutta la sua amarezza per il fatto che «l’arte è stata sacrificata all’utile senza che l’artista sia stato interpellato».


«Ho molto rispetto di Dunio come persona e come artista», dice Ganz, «e con lui ho collaborato in passato. Conosco molto bene la sua educazione e la passione per il suo lavoro. È dunque comprensibile la sua reazione». Per quanto concerne il graffito amputato una spiegazione c’è. «Quello al piano terra», spiega l’assessore canalino, «è stato tagliato per poter aprire una nuova porta per la realizzazione di una nuova aula per le scuole primarie. Dal confronto con scuola e direzione lavori è stata presa la decisione che sembrava più corretta in quel momento, tagliando il graffito lateralmente e sistemando il taglio nel miglior modo possibile. Volevo contattare Dunio per chiedergli un parere. Forse ho sbagliato a non insistere su questa linea. Mi sono già scusata con lui». Per quanto riguarda il graffito al primo piano, invece, la vicenda si tinge di giallo. «Sono caduta dalle nuvole perché non ne ho memoria prima dei lavori e non ricordo di averlo visto nei mesi in cui ho seguito l’intervento», dice Ganz, «ho contattato la direzione lavori per avere tutte le foto dello stato di fatto, ma non mi sono state d’aiuto. Sto ancora cercando di capire cosa sia successo».


L’assessore si dice determinata a «chiarire al più presto tutti i punti rimasti in sospeso», ma se né l’amministrazione, né la scuola hanno dato l’ok alla cancellazione dell’opera avvenuta durante i lavori diretti da Giordano Fadda ed eseguiti dalla ditta De Prà, chi allora l’ha messa in pratica? E a chi è stato chiesto il nulla osta? Ganz, tuttavia, non ci sta che passi l’idea che il Comune pensi soltanto agli aspetti tecnico-utilitaristici. «Sono stati spesi 800 mila euro per la ristrutturazione della scuola», rivendica l’amministratrice, «dal momento in cui si è deciso di accorpare primaria e secondaria mi sono quotidianamente confrontata con la scuola per valutare la fattibilità della cosa e per qualsiasi decisione connessa all’aspetto educativo-scolastico-culturale: come organizzare gli spazi, come risolvere alcune problematiche, che destinazione dare alle varie aule, cosa serviva alla scuola delle cose esistenti, cosa si poteva eliminare. E questo è stato fatto anche in fase di finitura delle pitture delle murature esistenti chiedendo cosa eliminare e cosa tenere».


Gianni Santomaso


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