Grande appassionato di montagna, il trevigiano morto sul monte Peron

Era con un amico che ha subito lanciato l’allarme. Il cordoglio degli amici di Follina

SEDICO

Floriano De Col, classe 1956, trevigiano di Follina, ha perso la vita ieri mattina, mentre stava percorrendo insieme a un amico un sentiero della montagna che sovrasta l’omonima frazione di Sedico.

«Una persona gentile come poche. Quando glielo facevi notare, diceva sempre, sorridendo, che essendo cresciuto con un padre vigile urbano che gli aveva impartito l’ordine e la disciplina, non poteva esser altrimenti. Mi dispiace molto per la sua scomparsa: era una persona buona».
Diego Dall’Antonia, candidato sindaco e vicino di casa per oltre 30 anni di Floriano De Col, ricorda così l’amico 63enne, ex operaio di un mobilificio di Pieve di Soligo e da poco più di un anno in pensione. Originario di Genova, De Col era vedovo da molti anni, ma da qualche tempo conviveva con una nuova compagna. La figlia Matsya invece è in Inghilterra, dove vive e lavora come account manager. «Era molto riservato, per questo non era molto noto in paese», racconta Dall’Antonia, «un uomo molto dolce, sempre dai modi garbati e con il sorriso sulle labbra. Forse proprio la sua più grande passione, ovvero la montagna e le passeggiate in solitaria, ne hanno dato questa immagine». —

L’allarme è scattato verso le 10.15 di giovedì 14 maggio, quando il compagno di escursione ha chiamato il numero di emergenza 118 con il telefonino cellulare; subito è stato allertato il Soccorso alpino. L’uomo riferiva che De Col era scivolato su un tratto probabilmente reso scivoloso dalla pioggia dei giorni scorsi ed era caduto in uno stretto canalone sottostante. Non solo era scomparso dalla vista, ma nemmeno rispondeva ai richiami.

Un volo di un centinaio di metri tra le rocce, che non gli ha lasciato speranze di sopravvivenza. L’ipotesi che potesse aver solo perso i sensi ha lasciato presto spazio a una realtà molto più tragica. Una prima squadra del Soccorso alpino ha raggiunto la piazzola per fornire eventuale supporto alle operazioni di recupero, mentre l’elicottero del 118 è volato da Pieve di Cadore sul luogo dell’incidente, cominciando a perlustrare la zona sotto la cresta. Il corpo di De Col è stato trovato un centinaio di metri più a valle, all’interno di un canale, a quota 1.250 metri.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due amici erano partiti da casa di buon mattino e, dopo aver parcheggiato la macchina accanto alla strada regionale 203 Agordina, si erano avventurati lungo il sentiero che permette di arrivare fino alla cresta di questa montagna bellunese, che offre panoramiche molto suggestive sulla valle del torrente Cordevole. Era una bellissima mattinata di sole, al massimo qualche nuvola in cielo e la temperatura era elevata. Entrambi erano attrezzati in maniera adeguata.

Il 63enne De Col era un grande appassionato di montagna e basta consultare il suo profilo Facebook, per intuire che era una persona attenta e prudente. Potrebbe essere stato tradito da un tratto viscido per la pioggia caduta nei primi giorni della settimana oppure da un cedimento sotto i suoi piedi. La caduta non gli ha lasciato scampo. —


 

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