Grave anziano investito da un’auto pirata, denunciata una bellunese di 34 anni
Grave un anziano investito da auto pirata lungo la pista ciclabile di via Travazzoi: indagata per lesioni, fuga ed omissione di soccorso una 34enne bellunese che è poi tornata sul luogo dell’incidente dicendo di non ricordare nulla.
Il grave episodio ieri intorno alle 9.45 lungo la strada che da Mussoi porta verso Vezzano: un uomo di 82 anni, A.B. di Belluno, è stato trovato riverso lungo il tratto pedonale che fiancheggia via Travazzoi. L’uomo perdeva sangue ed è stato soccorso: in ospedale lo hanno ricoverato nel reparto di Rianimazione benchè non sia in pericolo di vita. Ha riportato la frattura di un braccio e teoricamente ne avrebbe per trenta giorni: il ricovero in Rianimazione è dovuto allo stato dei traumi e al fattore anagrafico.
Dell’auto al momento dell’investimento, non c’era traccia: non l’hanno vista i sanitari dell’ospedale che hanno soccorso l’anziano, non l’hanno trovata i vigili del fuoco che hanno collaborato nel soccorso, l’hanno cercata nelle ore seguenti le pattuglie delle Volanti e della Polizia stradale, che hanno iniziato le indagini coordinate dal dirigente della sezione Fabio Mazza.
In un primo momento sono state acquisite le immagini di alcune telecamere della zona, che però non avevano ripreso l’incidente. Mentre una delle pattuglie stava per verificare altre immagini di alcune telecamere più avanti, verso Mussoi, ai poliziotti si è avvicinata un’auto con due persone a bordo. Il conducente ha riferito agli agenti che in auto con lui c’era una signora alla quale aveva prestato l’auto e che sosteneva di aver avuto un incidente, ma di non avere memoria di quel che fosse accaduto. La donna, M.T., 34 anni bellunese, ha riferito di essere stata colta da malore, ricordava di aver probabilmente avuto un incidente ma non aveva memoria delle circostanze: questo è quanto riferito con dichiarazioni spontanee raccolte dalla polizia.
L’auto sulla quale viaggiava era una Daihatsu scura, auto che era stata vista da alcuni testimoni lungo la strada al momento dell’incidente. La vettura era stata portata in una officina non tanto distante dalla frazione. La polizia ha verbalizzato le sue dichiarazioni e nel frattempo ha eseguito anche ulteriori accertamenti, raccogliendo una serie di testimonianze che collocavano la Daihatsu sul luogo dell’incidente.
La dinamica è in fase di ricostruzione, sperando che anche la memoria della conducente riesca a fare luce sull’evento, una volta tornata. Fatto sta che l’auto, viaggiando in direzione Vezzano-Mussoi, all’altezza della ciclabile ha perso aderenza e ha invaso l’area pedonale nella quale si trovava l’82enne pedone. Che è stato colpito in pieno. Poi si sarebbe allontanata. Sull’asfalto i segni dei pneumatici: sul cordolo del marciapiede che separa la carreggiata dalla pista ciclabile.
La donna sarà denunciata all’autorità giudiziaria per lesioni, fuga e omissione di soccorso.
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