Grido d’allarme per il rifugio Carducci

AURONZO. Ad oltre un anno dalla caduta della frana in Val Giralba, l'Alta Via numero 5 in quell'area rimane ancora ostruita. Un motivo di estrema pericolosità per gli escursionisti ma anche un danno...

AURONZO. Ad oltre un anno dalla caduta della frana in Val Giralba, l'Alta Via numero 5 in quell'area rimane ancora ostruita. Un motivo di estrema pericolosità per gli escursionisti ma anche un danno enorme per il rifugio Carducci, che è isolato.

«I clienti, soprattutto quelli dell'ora di pranzo, sono pochissimi», spiega il gestore Bepi Monti, «oggi il Carducci rappresenta il rifugio più “impervio” di tutto il territorio dolomitico perché non ha una via d'accesso. Spero che quanto prima qualcuno possa accorgersene ed intervenire per risolvere questa situazione che è molto complessa». Lo stesso Bepi Monti, insieme a Cai e soccorso alpino, nella scorsa primavera ha individuato una strada alternativa che potrebbe rappresentare l'ancora di salvezza: «C'è la possibilità di scavalcare l'area delle frane salendo in quota fino ad arrivare a Pian delle Salere, da dove poi riscendere», prosegue Monti, «si tratta di una vecchia mulattiera aperta dagli alpini cento anni fa che andrebbe ripristinata. Il Cai, proprietario dei sentieri, è a conoscenza della possibilità. Speriamo si possa fare qualcosa già a primavera; solo così si potrà salvare la nostra attività». (dierre)

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