Sci, l’ex campione Gros critica il Coni: «Più investimenti sui giovani e meno cattedrali vuote»

Piero Gros chiede più attenzione per lo sci giovanile: «Non ci sono piste dove svolgere l’attività e allenarsi liberamente»

Gianluca De Rosa
Gran Galà della neve e del ghiaccio 2021
Gran Galà della neve e del ghiaccio 2021

Il collare d’oro assegnato nello scorso mese di dicembre dal Coni al sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi ha fatto storcere il naso all’ex campione di sci Piero Gros.

Una vicenda che non ha niente di personale contro il sindaco Lorenzi, da inserire peraltro in un contesto tutt’altro che polemico, ma la circostanza è stata richiamata dal grande protagonista della Valanga Azzurra (insieme al “mito” Gustavo Thoeni) per affrontare uno dei temi più discussi e controversi legati al mondo degli sport invernali.

La polemica 

«Mi si chiede spesso perché lo sci non riesce ad attecchire tra le nuove generazioni per formare nuovi campioni, poi vedo che il Coni assegna un’onorificenza di prestigio come il collare d’oro al sindaco di Cortina e mi do la risposta», ha sottolineato senza troppi giri di parole l’ex campione, oro olimpico e protagonista con la Valanga Azzurra di un decennio memorabile per lo sci italiano, divenuto a metà degli anni Settanta sport di massa da sport di nicchia quale era in precedenza.

«Io non ho nulla contro il sindaco di Cortina e contro Cortina più in generale, tutt’altro. Ce l’ho con chi si muove in controtendenza con la crescita e l’evoluzione degli sport invernali. Perché se oggi i giovani si stanno disaffezionano da uno sport come lo sci è perché, a livello giovanile, non hanno piste ed impianti a disposizione in cui poter svolgere la propria attività in sicurezza».

Gros poi parla anche dell’opera olimpica più controversa in assoluto: «Invece investiamo milioni di euro su una pista da bob, come quella di Cortina, che sappiamo tutti benissimo essere un investimento esorbitante, che non offrirà nessun incentivo alla pratica del bob, ancor di più giovanile.

Il settore giovanile 

Il bob è uno sport prestigioso dell’ambito olimpico, ma sottolineo con orgoglio che se c’è uno sport che ha trainato e continua a trainare l’intero movimento sportivo invernale, quello è lo sci. Solo che, a differenza di tanti altri sport su cui vengono effettuati periodicamente e puntualmente investimenti anche milionari, lo sci è l’unico su cui nessuno investe più un euro. Sapete di impianti sportivi dedicati alla pratica dello sci a livello giovanile? Io no. A Cortina, come in qualsiasi altro posto d’Italia», precisa Gros.

«Lo sci giovanile oggi va avanti, tra mille sacrifici, solo ed esclusivamente grazie alla passione degli sci club. Mi capita spesso di osservare, andando a sciare, come le piste che vengono chiuse e riservate agli allenamenti degli sci club diventino oggetto di improperi da parte dei turisti. Poi ci lamentiamo perché lo sci maschile è fermo ai nostri tempi e a quelli di Alberto Tomba».

«I fatti sono questi, e continuare a far finta di niente voltandosi dall’altra parte è solo controproducente per un movimento che, al contrario, avrebbe bisogno urgente del supporto delle istituzioni, Coni compreso che al posto di premiare il sindaco di Cortina per una pista da bob che molto presto, come quella costruita nel “mio” Piemonte, diventerà una cattedrale nel deserto, farebbe molto meglio ad incentivare la pratica dello sci a livello giovanile con iniziative mirate e lungimiranti».

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